Il brindisi in Clarea per il Capodanno si è rivelato l’ennesima occasione per dimostrare come le truppe di occupazione si ritengano proprietari del territorio e con l’ausilio della forza, intendono dimostrarlo ogni qualvolta ne hanno l’occasione.
Questa è stata data dal brindisi organizzato in Clarea: una cinquantina di notav in marca da Giaglione per ricordare proprio alle truppe, che magari avevano organizzato un brindisi tra commilitoni, che nonostante l’ennesimo cronoprogramma dato ai giornali da Virano, qui bisogna fare i conti con i notav, sempre, anche a capodanno.
Virano dice che l’opera è irreversibile, eppure per 50 notav tocca mobilitare l’apparato di sicurezza del cantiere a pieno regime, che vista l’occasione non stenta a farsi riconoscere manganellando i notav.
Oggi la ricostruzione di parte sui giornali segue la solita linea editoriale, le cose sono andate diversamente e quello di stanotte è il solito sopruso arrogante di chi sa di essere malvisto nel territorio che occupa militarmente, che ha procurato un ferito e tre denunciati per un brindisi sulla propria terra.
Di seguito due testimonianze che rendono l’idea:
(Renata) Il Capodanno che non dimentico – Riflessioni del 1° gennaio
Che uno non possa fare il brindisi di capodanno dove gli pare e piace bè.. ha dell’incredibile!! soprattutto se ad impedirtelo sono un centinaio di sbirri in tenuta antisommossa.. dove? Ma in Valle di Susa, naturalmente!!
Al ritrovo a Giaglione si era una cinquantina, belli, allegri, spensierati.. è l’ultimo dell’anno ed abbiamo voglia di festeggiare. Un brindisi, due botti, qualche effetto speciale, niente di che.. un capodanno normale, insomma.
Ma cosa c’è di normale da queste parti? Proprio niente..
Giù al cantiere si fanno trovare già belli schierati sul ponte.. per altro la “zona rossa” è DOPO il ponte, ma si sa, “loro” fanno quello che gli pare. Comunque la cosa non ci spaventa assolutamente anzi.. (vabbè qualche parolaccia, qualche insulto me lo sono lasciato sfuggire ma ero veramente incazzata..e che c.. sono a casa mia!!).
Mezzanotte arriva si brinda e tutto il resto.. Tutto tranquillo? Niente affatto!! Gli sgherri non hanno apprezzato la festa e sono sempre più nervosi e tesi: mi dicono che un pezzo di merda ha già pronto il fucile con il cs.. si, vabbè..
E parte una prima carica.. una leggera botta in testa, arretro e finisco a terra.. bè.. ero proprio lì davanti.. forse me la sono cercata?? mah!!
Non passa nenche mezz’ora e ne parte un’altra.. volano e fischiano i manganelli.. un bel concerto di capodanno!.. Cosimo viene ferito, vedo il sangue che esce da sopra l’occhio (infatti oggi è di una bella sfumatura tra il blu ed il violetto!) mi racconta come si sono svolti i fatti….xchè tra la prima e la seconda carica la renna era svenuta!!
Per farla breve, si è rimasti lì ancora un’oretta circa, poi augurandogli “buonanotte #pezzidimerda” ce ne siamo andati. A Venaus, al calduccio e con un bel caffè!!
Che dire? Isolare i violenti? Ci abbiamo provato, ma loro hanno gli scudi, i manganelli.. ecc.. ecc.. Sicuramente non ci lasciamo intimorire dalle loro prove di forza e la determinazione è ancora più forte. Torneremo. Torneremo sempre. E se quest’opera totalmente inutile la vogliono fare.. NON AVRANNO VITA FACILE! Questa è la nostra terra e la difenderemo finchè sarà necessario.. GIU’-LE MANI-DALLA VALSUSA!!(Cesare) Alcune, foto degli incappucciati in Clarea a Capodanno. Nonostante i telegiornali continuino a falsare la realtà e sicuramente non ascolteranno PAPA Francesco, dovranno schierare sempre centinaia di poliziotti fuori dalle recinzioni e addirittura ben oltre il ponte del torr. Clarea, già sul territorio di Giaglione; bloccando il passaggio anche ai proprietari “frontisti ” e sui sentieri attigui alla zona rossa. Se non è provocazione tale comportamento non saprei come interpretarlo diversamente.
Noi eravamo comunque armati di spumante e panettone che deposti su di un grande sasso che fungeva da tavolo ci si apprestava al banchetto, bruscamente interrotto e poi il tutto calpestato durante la loro carica insensata. Fine della festa, buona notte e buon anno. Sono messi male .. ” A LE’ DURA ANCHE PER LUR”.
da NoTav.info
Per capire cos’è il giornalismo “embedded”, invece, bisogna leggersi con la dovuta calma e una camomilla a disposizione l’articolo su La Stampa del solito Massimo Numa /quello che aveva esordito alla scrittura con l’elogio di un “repubblichino”.
Tensione nella notte in Valsusa. Pietre e petardi contro la polizia
Anarchici, autonomi dei centri sociali e attivisti No Tav, in particolare del comitato Susa-Mompantero, sono stati protagonisti di una serie di azioni collegate l’una all’altra. Nuove minacce di morte ai sindaci di Susa e Chiomonte, Gemma Amprino e Renzo Pinard. L’episodio più grave stanotte all’una quando una cinquantina di No Tav reduci dalla cena di S. Silvestro avvenuta a Venaus – tra loro anche un gruppo di black bloc incappucciati – hanno tentato invano di avvicinarsi alle recinzioni del cantiere Tav di Chiomonte. Un attivista di origine danese ma residente in Val Susa è stato fermato assieme ad altri due. Tutti denunciati per oltraggio e resistenza. Un agente è rimasto lievemente contuso. L’indagine è coordinata dal pm Antonio Rinaudo.
Lanci di pietre, parte la carica
I reparti anti-sommossa del presidio interforze, dopo il lancio di pietre e bottiglie che hanno danneggiato gli scudi (un agente è rimasto lievemente confuso), hanno reagito con una carica sul ponte della Clarea. I manifestanti sono così ritornati precipitosamente verso Giaglione. Era dal 19 luglio scorso che le frange violente del movimento No Tav, non tentavano di avvicinarsi alle protezioni del cantiere, a quanto pare in aperta contraddizione con le disposizioni dei vertici del movimento che hanno suggerito-ordinato ai gruppi antagonisti di fermare le azioni violente, per non danneggiare le liste No Tav in vista delle prossime elezioni amministrative.
Minacce di morte ai sindaci di Susa e Chiomonte
Riprese anche le minacce di morte verso i sindaci di Susa e Chiomonte, Gemma Amprino e Renzo Pinardo. Sul profilo facebook di un attivista No Tav, giorni fa, era comparso un post: «Respira Gemma, respira a pieni polmoni e muori, assieme a quelli che la pensano come te. Muori assieme a Pinard, mano nella mano, finchè morte vi accolga»
Presidi alle Vallette e al Cie
A Torino, i presidi davanti al carcere delle Vallette per manifestare solidarietà ai quattro anarchici per terrorismo (Clara Zenoni, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Claudio Alberto), presunti autori dell’attacco paramilitare al cantiere Tav di Chiomonte, avvenuto nella notte del 14 maggio scorso. Una trentina di antagonisti ha cercato di avvicinarsi al settore (ora protetto con nuove recinzioni) dove sono rinchiusi i quattro dal 9 dicembre, provenienti dall’area anarchica torinese e di Milano che teorizza e rivendica tuttora l’uso della violenza come strumento di contrasto alla Tav. Poi un secondo presidio al Cie, sempre da parte dei gruppi insurrezionalisti torinesi, dell’ala cosiddetta «cittadinista», concluso senza incidenti.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa