Era stato annunciato con largo anticipo l’obiettivo della giornata di mobilitazione di domenica 19 gennaio: bloccare per un’intera giornata i lavori del cantiere del Terzo Valico di Voltaggio, dove da alcune settimane è ricominciato lo scavo di una delle quattro gallerie di servizio. Trattasi del “famoso” cantiere dell’ex foro pilota che a metà anni novanta venne sequestrato su ordine della magistratura con l’accusa a Cociv di truffa aggravata ai danni dello stato per aver iniziato abusivamente lo scavo della galleria di servizio senza averne le autorizzazioni.
I No Tav – Terzo Valico si sono distinti in questi anni per dire quello che pensano e fare quello che dicono, così ancora prima dell’alba i due diversi luoghi di ritrovo al posteggio del cimitero di Voltaggio e a Molini hanno iniziato a riempirsi. Puntuali come gli orologi intorno alle 5 e 45 oltre duecento No Tav – Terzo Valico hanno bloccato l’accesso al cantiere per impedire che operai e mezzi potessero raggiungerlo e iniziare a lavorare. All’interno della grande area solo silenzio, con ogni probabilità già agli operai del turno notturno era stato detto di starsene a casa vista l’iniziativa di lotta del movimento.
Così, nonostante una pioggia battente che non ha dato tregua ai manifestanti, il presidio controllato a distanza da un imponente dispositivo di sicurezza messo in campo dalle questure di Alessandria e Genova, è proseguito fino alle ore 16 raggiungendo l’obiettivo che si era prefissato. Oggi in Vallemme i devastatori del Cociv e i loro fidi scudieri della Lauro Spa sono rimasti a guardare e il movimento ha dimostrato concretamente che è possibile fermare i lavori. Come successe ad Arquata a Novembre e a Trasta a Dicembre, una nuova iniziativa di lotta ha dimostrato che i cantieri non sono inviolabili ed è grande la consapevolezza che questo sia uno dei terreni su cui giocare la lotta contro la costruzione del Terzo Valico.
Nell’appello di indizione della giornata di lotta era scritto: “…Entrare, scavalcare, togliere, levare, abbattere, invadere, ostacolare, sabotare, chiudere, fermare, pregare, legarsi, incatenarsi, sedersi davanti, tagliare, non collaborare, disobbedire, bloccare sono tutti verbi che ben spiegano quante e quali siano le possibilità per arrecare disturbo e intralcio ai cantieri del Terzo Valico…” Oggi si è ostacolato e bloccato concretamente un cantiere, da domani è un altro giorno e vedremo che cosa succederà e quali saranno le prossime iniziative messe in campo dal movimento.
L’unica certezza è che la lotta contro il Terzo Valico è lungi dal fermarsi. E’ destinata a proseguire fintanto che Cociv non se ne andrà una volta per sempre dalle valli interessate dal progetto.
Fonte: notavterzovalico.info
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