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Comitato No Debito: solidarietà ai No Tav caricati a Torino e non solo

Il Comitato No Debito intende esprimere la propria e piena solidareità con gli attivisti No Tav caricati dalla polizia a Torino per “proteggere” la campagna elettorale di Monti. Monti e Moretti, definiti dalla piazza “truffatori perfetti” sono andati a riaffermare gli interessi dei poteri forti intorno alla Tav come priorità del prossimo governo. La resistenza popolare della gente della Val di Susa da tempo ha indicato una alternativa completamente diversa.
Le manganellate e i calci della polizia contro i No Tav che manifestavano a Torino è l’ennesimo atto di autoritarismo di Monti e della sua consorteria bipartisan. Il Comitato No Debito invita tutti a solidarizzare con i No Tav ed a  prepararsi a sostenerli nei prossimi mesi.

In un’altra nota Il Comitato No Debito denuncia come dopo le condanne per Genova 2001 ancora una volta si usa l’accusa di devastazione e saccheggio per cercare di fermare e colpire i movimenti sociali. Il 7 gennaio alcuni giovani compagni della provincia di Teramo sono stati condannati dal GUP di Roma, alcuni dei quali a 6 anni di carcere con l’accusa di essere presenti sulla scena dell’incendio di un blindato dei Carabinieri in piazza S. Giovanni nella manifestazione del 15 ottobre. La stessa piazza in cui per ore i blindati delle forze dell’ordine si sono cimentati in caroselli e tentativi di investimento per sgomberare la piazza.
Il Comitato Nazionale No Debito esprime solidarietà ai compagni condannati e chiede il proscioglimento dalle accuse mosse nei loro confronti.

La campagna repressiva post-15 ottobre e questa condanna hanno un chiaro intento intimidatorio contro quanti osano protestare per gli effetti devastanti della crisi e dei rimedi ad essa indicati dallo schieramento dei vari Monti, Berlusconi, Marchionne, Bersani.
Attorno alla solidarietà con gli inquisiti e i condannati per il 15 ottobre si gioca una importante partita. In gioco non c’è soltanto la libertà di alcuni militanti e attivisti sottoposti ad una persecuzione giudiziaria, ma la battaglia politica che riguarda l’agibilità politica dei movimenti, delle lotte e dei conflitti. In sostanza si tratta di difendere, praticandoli, i diritti di manifestazione e organizzazione conquistate con la Resistenza antifascista e con le lotte dei lavoratori.

Il Comitato Nazionale No Debito propone alle forze del movimento sindacale, politico e della società civile la costruzione di un ampia campagna in difesa delle libertà organizzazione e di manifestazione e di solidarietà con i compagni sotto attacco, come misura concreta per stroncare le prove di autoritarismo ai danni dei movimenti e delle lotte.

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