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Prime decisioni del Gip sui 17 arrestati di Roma

A seguito degli interrogatori di garanzia per i 17 attivisti indagati per la manifestazione per il diritto alla casa del 31 Ottobre 2013 a Roma, oggi il GIP Cinzia Parasporo ha comunicato le sue prime decisioni in merito alle misure cautelari da lei stessa ordinate. Il GIP si è espresso, per ora, in merito alla situazione di 4 dei 17 indagati trasformando per Marco e Mattia l’arresto domiciliare in obbligo di firma. Confermando, invece per Ivano e Luca la misura dell’arresto domiciliare, con la possibilità, però, per quest’ultimo di potersi recare tre giorni alla settimana a lavoro per poter svolgere il suo compito di educatore. La decisione del GIP conferma, da una parte, la scarsa consistenza delle motivazioni che hanno condotto alla scelta della misura cautelare, dall’altro l’impianto tutto politico e persecutorio del provvedimento da lei emesso. A 5 mesi dalla manifestazione che portava migliaia di persone a reclamare con forza un blocco generalizzato degli sfratti ed un piano straordinario per l’emergenza abitativa, si scopre la pericolosità di soggetti che da anni, prima e dopo il 31 Ottobre 2013, si battono per affermare i diritti sociali e civili che vengono negati. Dietro questo provvedimento c’è, chiaramente, il tentativo di mettere a tacere chi oggi si autorganizza e lotta contro l’austerità, la precarietà, la devastazione dei nostri territori, chi lavora per collegare ed unire i movimenti per costruire contro queste politiche un presente ed un futuro diverso e migliore per tutti e tutte. 

Mentre Luca e Paolo proseguono nella loro iniziativa di sciopero della fame, il movimento e la città risponderanno con forza a questo tentativo di soppressione del dissenso e di repressione delle lotte a partire dal corteo del 27 febbraio con partenza alle ore 15 da Piramide e arrivo al Campidoglio.

ROMA NON SI VENDE, ROMA NON SI ARRESTA!

IL #31O C’ERAVAMO TUTT@!

UNA SOLA GRANDE OPERA: CASA E REDDITO PER TUTTI E TUTTE

Movimenti per il diritto all’abitare

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