La Rete Antifascista di Brescia esprime ferma condanna per l’aggressione squadrista messa in atto da nazi-fascisti nella tarda serata di venerdì 11 luglio alla Crazy Cow Rock Fest di Paderno Franciacorta.
La dinamica dell’aggressione presuppone premeditazione e pianificazione: volti noti del neofascismo bresciano già prima dell’inizio della festa avevano fatto pressioni agli organizzatori per aver inserito nel programma una dimostrazione della Palestra Popolare Antirazzista di Brescia, chiedendo di annullare l’evento.
Una quindicina di fascisti sono poi passati all’azione venerdì sera con una aggressione che ha provocato diversi feriti tra gli avventori e gli organizzatori stessi, mettendo oltremodo a repentaglio la sicurezza di tutti i presenti, tra i quali diverse famiglie con bambini.
Un’azione squadrista in piena regola contro chi veniva identificato come antifascista, ma anche contro la stessa festa che da 10 anni, grazie ad un cartellone musicale di qualità, raccoglie centinaia di persone e devolve gli introiti a progetti di solidarietà.
Una azione squadrista alla quale però, purtroppo, non è seguita una adeguata risposta da parte degli organizzatori, che avrebbero avuto l’opportunità di rivendicare il valore (che dovrebbe essere universale e condiviso) dell’ Antirazzismo e dell’Antifascismo, mantenendo integralmente l’appuntamento in programma con la Palestra popolare Antirazzista previsto nella giornata di domenica. Sarebbe stata una giusta e prima immediata risposta alle provocazioni e le aggressioni dei giorni precedenti.
Hanno preferito invece fare richieste chiaramente irricevibili agli invitati, ovvero chiedere loro di rinunciare a mostrarsi per quello che sono: una realtà che promuove discipline sportive popolari in nome dell’ uguaglianza e dell’antirazzismo, ponendo come assurda condizione alla partecipazione quella di non indossare loghi e nomi
della Palestra Popolare Antirazzista.
L’episodio di venerdì non è altro comunque che l’ultimo di una lunga serie nella quale i protagonisti sono sempre gli stessi: un manipolo di violenti che fanno riferimento alla galassia della destra radicale bresciana. Intimidazioni, aggressioni e pestaggi sono ormai una costante, in una escalation assai pericolosa: tra questi stessi
fascisti protagonisti dell’aggressione di venerdì notte si ritrovano gli stessi autori delle minacce e intimidazioni nel quartiere Carmine a Brescia dell’ottobre scorso e dell’aggressione al presidio antifascista in Piazza Duomo in città i primi giorni di novembre, solo per citare i casi più recenti.
Il tutto con la complicità delle istituzioni e delle cosiddette “forze dell’ordine”, che pur conoscendo la pericolosità sociale di determinati soggetti, gruppi e sigle, non solo non intervengono, ma concedono sistematicamente spazi di agibilità politica, apertura di sedi o addirittura spazi pubblici.
E’ così che, nella indifferenza della cosiddetta “società civile” e con le connivenze sopra citate, i primi giorni di agosto il gruppo di fascisti nascosti dietro la sigla “Brescia Identitaria” terrà una propria festa a Cellatica.
In un momento in cui il clima di autoritarismo e razzismo è in preoccupante e continua crescita, tollerare la violenza fascista significa esserne complice.
La Rete Antifascista esprime solidarietà ai compagni e le compagne colpiti dalla violenza fascista.
NESSUNO SPAZIO AI FASCISTI
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