Care compagne e cari compagni,
in questa intervista del primo luglio scorso – e quindi pochi giorni prima della sciagurata guerra scatenata da Israele – un sedicente “giovane fotoreporter italo-israeliano” parlava dell’attacco contro i palestinesi come di “una necessità irrinunciabile per garantire la nostra sicurezza” e annunciava la “risposta forte” che sarebbe arrivata. Ecco qui l’intervista completa:
Ma da dove sbuca questo ventenne italo-israeliano così ben informato sulle prossime mosse dell’esercito israeliano?
E se dicessimo che per anni a questo “giovane fotoreporter” è stato permesso di aggirarsi, macchina fotografica alla mano, per cortei e manifestazioni del movimento e della sinistra romana e per di più con lo status di dirigente di un “partito comunista”, ci credereste?
Eppure le cose sono andate proprio così.
Una situazione che abbiamo già denunciato due/ tre anni fa e che forse alcuni ricorderanno. Questa intervista, alla luce delle recenti aggressioni subite dai compagni a Roma e soprattutto visti i criminali atti di guerra perpetrati dall’esercito israeliano, ci spinge a tornare una volta per tutte sulla questione. Non certo per alimentare sospetti e divisioni in una sinistra già frantumata, ma perché i fatti sono questi e riteniamo nostro dovere di compagni condividerli con tutti.
Ciascuno potrà ovviamente decidere cosa farne: magari qualcuno ritiene che quanto avvenuto sia “normale” o di scarsa rilevanza. Per noi non lo è.
1) Verso la fine del 2011, iniziano a circolare delle foto e dei video in cui il “giovane fotoreporter”, membro del Comitato Centrale di Comunisti Sinistra Popolare (ora si chiama partito comunista ..)
(il partito capeggiato da Marco Rizzo), e particolarmente presente nell’associazione giovanile “Senza Tregua” ( ora si chiama Fronte della gioventù’ comunista) dalla quale proviene, appare armato di tutto punto e con la divisa di un gruppo paramilitare israeliano.
Le inquietanti immagini sono accompagnate da propaganda antipalestinese e filoisraeliana. La diffusione di questo materiale genera indignazione e sconcerto tra i compagni. Chi è questo ragazzo? Perché il segretario nazionale Marco Rizzo e il responsabile dei giovani del partito Alessandro Mustillo – che lo conoscono personalmente e da tempo – hanno consentito che prendesse parte alle attività del partito e lo hanno proposto come dirigente dello stesso?
In particolare ne chiede conto formalmente e nel corso di assemblee degli iscritti la segretaria romana e componente della direzione nazionale, Cristina Benvenuti. In tutta risposta Benvenuti viene espulsa dal partito con una inverosimile e infamante accusa di “frazionismo”. La stessa sorte tocca ad altri militanti e dirigenti romani.
Per salvare il salvabile, viene poi inscenata una falsa espulsione retroattiva del “giovane fotoreporter” (disponibile che chi vuole la documentazione) il quale tuttavia continua a frequentare manifestazioni e sedi del partito e dell’associazione giovanile. Tutti questi ridicoli passaggi producono decine di dimissioni: molti compagni se ne vanno schifati e viene sancita la sostanziale fine delle attività a Roma di Csp, peraltro reduce da una festa popolare in Tiburtina a cui avevano preso parte migliaia di persone.
2) 2012 Nonostante l’espulsione, il “giovane fotoreporter” continua a frequentare il partito. Addirittura la sede nazionale del partito (via dei caudini,1) viene messa a sua disposizione per tenere un corso di fotografia (insieme ad un altro componente del comitato centrale del partito) e viene visto partecipare tranquillamente ad appuntamenti politici di massa e “ben” accompagnato.
3) Primavera 2014. Con gravi azioni senza precedenti, alcuni squadristi-sionisti tentano di allontanare i palestinesi dalle celebrazioni del 25 aprile e si intensificano la aggressioni contro gli attivisti filopalestinesi. Il giovane “fotoreporter” continua a vedere legittimata la sua presenza in cortei e manifestazioni grazie alla protezione e all’amicizia di compagini di sinistra. Viene visto sfilare tranquillo al corteo nazionale del 12 aprile scorso
Nel frattempo con la stessa tranquillità, frequenta i capi e i capetti dei gruppi squadristi-sionisti, in particolare è significativa la sua presenza al corteo del 25 aprile scorso prima tra le fila dei sionisti squadristi
per poi continuare il corteo in mezzo ai filopalestinesi (sempre munito della sua inseparabile macchina fotografica).
Dopodiché l’intervista al Tempo, che abbiamo riportato all’inizio.
Una serie di fatti gravi, concordanti e ripetuti nel tempo che aprono quesiti che qualunque compagno in buona fede può valutare. Altri se ne possono aggiungere, per chi fosse interessato alla vicenda.
Nel 2011 e 2012 ci sembrò nostro dovere denunciare questi fatti, dentro e fuori Csp. Una questione che forse allora non fu compresa appieno o semplicisticamente liquidata come il solito sterile battibecco interno a questa sinistra frantumata.
Lo rifacciamo di nuovo e una volta per tutte,perché ciascuno– se lo ritiene giusto – abbia la libertà e la possibilità di prendere posizione in merito, di valutare il da farsi o il non da farsi. Per quanto ci riguarda abbiamo sentito il dovere di denunciare quanto sopra per mettere ognuno nelle condizioni di scegliere, per vigilanza democratica e soprattutto per rispetto verso il martoriato popolo palestinese e la sua lotta. Ribadiamo inoltre che non torneremo più’ sulla vicenda, non solo perché con l’intervista cui facciamo riferimento si è definitivamente chiarito il tutto ma soprattutto affinché questa nostra denuncia non sia scambiata per un tentativo di danneggiare in quanto tale quel partito (che anzi ha anche alcune posizioni che condividiamo ). Se vorrete quindi prendere voi posizione o proporre una posizione comune siamo ovviamente ben disponibili, in caso contrario la faccenda muore qua. Il tempo dirà la sua.
Disponibili a chiarimenti e approfondimenti a chiunque voglia chiederceli.
Fraterni saluti
C.Benvenuti – ex segretaria provinciale romana e componente della direzione nazionale di CSP
F. Corsi – ex componente del comitato centrale di CSP
Y. Selvatella – ex componente del comitato centrale di CSP
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emiliano celli
vorrei rispondere a questi compagni che le posizioni del Partito Comunista -Sinistra Popolare sulla Palestina sono chiare e non strumentalizzabili, che si utilizzi un personaggio ex iscritto prima a rifondazione e poi ad altre formazioni per attaccare il nostro Partito su una questione così tragica e in un momento così tragico lo trovo di basso livello. il personaggio in questione è noto da tutti non si capirebbe sennò il lasciapassare ai cortei da parte di tutte le strutture politiche, il personaggio era sempre inquadrato come un elemento non dotato di particolare acume, retaggio della basaglia direbbe qualcuno, ma i casi da basaglia sono tanti nel movimento. perciò attacare noi poichè questo elemento che ha “bazzicato” tutte le realta su una questione così importante è proprio folle se non ci trovassimo difronte ad una strage continua a Gaza uno ci riderebbe sopra, se abbiamo commesso un errore, si prendere per stupidità e folle ciò che forse poteva essere provocazione ma da qui attaccare una struttura giovanile e un giornale come “senza tregua” giornale nato come foglio aperto e sempre schierato con il popolo palestinese e poi un partito che hanno fatto della causa palestinese come di quella Ucraina un pilastro delle relazioni internazionali è veramente fuoriluogo. trovo difficile capire come una rivista seria come contropiano possa dare in questa fase spazio a illazioni avanzate nel 2011 e chiuse in quell’ anno visto che quel personaggio è stato allontanato in quel periodo. comunque chi fa militanza e politica a roma sa di cosa e di chi stiamo parlando e come si dice, rafforzeremo la nostra struttura per impedire che si possano ripetere errori così. un cordiale saluto.
Emiliano Celli Partito Comunista
Dario
Mah …. per chi conosce le dinamiche della “compagneria” europea, un problema del genere … cioè di settori militanti nei movimenti ma al tempo stesso a vari livelli “filoisraeliani” per quanto riguarda quella problematica … esiste seriamente sia in Francia che in Germania …
In Francia si tratta di settori “anarchici”, soprattutto del sindacato CNT, in Germania dei cosiddetti “anti-deutch”, una derivazione degli antichi “autonomen” ….
Naturalmente, nell’uno e nell’altro caso, si tratta comunque spesso di persone di origine ebraica, ma non necessariamente, soprattutto nel caso tedesco, solo di questi …
Però va detto che in quei casi si tratta di fenomeni minimamente collettivi e comunque emersi in organizzazioni molto “sponti” …. spontaneiste …. e che nel caso degli anarchici questo tipo di contraddizione sulle questioni medioorientali c’è un pò da sempre … c’era già ai tempi della “guerra dei 6 giorni” del 1966 …. anche se ora aggravata dal ruolo di Hamas e dal suo fondamentalismo religioso …
Qui però la storia appare indubbiamente diversa … si tratta di un singolo personaggio …e oltretutto gravitante in organizzazioni di tipo m-l e molto gerarchizzate ed ideologizzate …. l’ipotesi quindi una pura e semplice “infiltrazione” individuale è forte …. però non si capisce l’atteggiamento del partitello di Marco Rizzo e pure dei ragazzotti del Fronte della Gioventù Comunista, in genere rigidissimi rispetto a dissensi interni ed invece così “tolleranti” con le ambiguità di questo tizio ….
giovanni
caso basaglia? dall’intervista non sembra proprio, anzi! ma un caso basaglia come dice il compagno qui sopra viene intervistato da un giornale di rilievo nazionale? a quale titolo? chi è queyo? e poi scusate era o non era un componente del comitato centrale? la prima foto lo vede sedere ai banchi di una riunione con sotto scritto comitato centrale….chi ha scritto questa lettera ha portato delle prove a loro sostegno..chi gli risponde non mi sembra proprio. in questi casi i fatti parlano e qui mi sembrano molto chiari. cosa c’entrano le posizioni pro-palestina di questa o quella struttura? qui dobbiamo chiederci perchè ha girato indisturbato per anni fino a pochi mesi fa.