E’ stato il Corriere dell’Umbria a rivelare che ieri un elicottero della Presidenza del Consiglio è atterrato nel campo sportivo di Pò Bandino, a Città della Pieve. A bordo c’era il premier Renzi. L’elicottero è atterrato alle 9 per ripartire alla volta di Roma due ore e mezza dopo. La visita-lampo di Renzi aveva come obiettivo la residenza di campagna del presidente della Bce, Mario Draghi. Sul contenuto del colloquio, rimasto riservato, fioriscono ovviamente le congetture. “Sì ho visto ieri Draghi, lo vedo spesso”, ha confermato oggi Renzi, rispondendo alle domande dei giornalisti sull’incontro avvenuto ieri con il presidente della Bce. La sensazione, hanno osservato i cronisti, è che l’Italia sia un ‘osservato speciale’: “Non è così, vi assicuro che non è così”, ha replicato Renzi. Ma alcuni parlano esplicitamente di un diktat di Draghi rivolto al governo Renzi per procedere più speditamente verso le controriforme “lacrime e sangue” su lavoro e welfare, a cominciare dall’abolizione dell’art.18 che Draghi e Trichet pretendevano già nella lettera inviata all’allora governo Berlusconi il 5 agosto 2011. La Bce attraverso il suo presidente ha invitato gli Stati aderenti allìEurozona a cedere sovranità su questo aspetto, invocando il passaggio di poteri al “pilota automatico europeo” ossia la Troika che ha già massacrato socialmente Grecia, Spagna e Portogallo. Tanto per intendersi, la Commissione Europea ha già stoppato i fondi europei per l’Italia in una lettera resa pubblica oggi in risposta alle richieste italiane sui fondi per il periodo 2014-2020, pari a i 41 miliardi di euro.
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