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Per le polizie i soldi non mancano mai…

Come avevamo facilmente previsto, il blocco degli stipendi nel pubblico impiego – che si avvia all’ottavo anno consecutivo, con previsioni di proroghe fino al 2020 – non riguarderà le forze di polizia e i militari in genre. E’ bastata la minaccia verbale di uno “sciopero generale”, e minacce sui social network di ritirarsi” nelle piazze davanti alle prevedibili proteste dell’autunno, per convincere il governo a trovare le risorse per garantire una corsia preferenziale per gli stipendi delle forze della repressione. Non si sa mai, dovesse venir meno quest’ultimo baluardo…

La conferma è arrivata ieri direttamente dal ministro dell’interno, l’ex delfino del Cavaliere (nessuno che si sia mai chiesto come sia stata possibile la nomina a ministro di polizia del braccio destro di un “pregiudicato”…), Angelino Alfano.

«Noi abbiamo già assunto la decisione e la decisione è presa. Il problema dello sblocco stipendiale delle forze dell’ordine sarà risolto». Dati i vincoli della legge di stabilità, e la necessità di tagliare almeno venti miliardi, ci si chiede ora a chi – a quali capitaoli di spesa, ossia a quali categorie di lavoratori o a quali servizi sociali – verrà sottratta la cifra necessaria (quasi 900 milioni, secondo i primi veloci calcoli).

«Ora noi dobbiamo individuare lo strumento tecnico e il veicolo di legge più veloce per risolverlo. Mi auguro che i sindacati non facciano passi falsi perché il problema è stato risolto. Siamo dalla parte di quelle donne e di quegli uomini in divisa che ogni giorno difendono il nostro Paese e le nostre comunità».

Subito tornati agnellini i “guerriglieri” dei cosiddetti sindacati del settore. Persino quelli del Coisp si dicono soddisfatti «Attendiamo una convocazione al più presto  da parte del Governo come assicurato da presidente Renzi per un confronto che sancisca lo strumento legislativo più veloce ed idoneo».

Ci si chiede con quale faccia un governo possa così smaccatamente favorire un determinato tipo di “pubblico impiego”, come gli “improduttivi per antonomasia”, ovvero i militari di ogni ordine e grado e specialità di corpo, mentre condanna tutto il personale civile che garantisce il funzionamento della stessa macchina amministrativa statale, i servizi essenziali (sanità, emergenze, ecc).

Per quanto riguarda il meccanismo tecnico, non potendo “rinnovare il contratto” soltanto a queste categorie, si pensa che verranno concessi a poliziotti et similia i “passaggi di livello” – negati peraltro a tutte le altre categorie pubbliche. C’è da chiedersi soltanto se ciò basterà a placare davvero il “malessere” poliziottesco, visto che in genere si tratta di ben poche decine di euro.

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