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Renzi, De Magistris ed il futuro di Bagnoli

E’ veramente uno sgradevole tiro mancino – contro Napoli e l’Amministrazione di Luigi De Magistris – ciò che il governo Renzi ha prodotto, nel decreto Sblocca Italia, a proposito della futura governance dei prossimi processi di ristrutturazione urbanistica/territoriale che attengono all’area di Bagnoli.

Leggendo le norme del provvedimento governativo è lampante la volontà politica dell’esecutivo Renzi di espropriare di ogni competenza decisionale il Comune di Napoli affidando tutto il potere decisionale ed esecutivo ad una nuova figura commissariale ed ampliando le competenze della Regione Campania in questa materia.

Bene, quindi, stanno facendo gli attivisti dei comitati della zona flegrea i quali, in questi giorni, denunciano il pericoloso accentramento in corso dei poteri nell’interesse di pochi speculatori.

A questo proposito gli applausi che si sono levati dagli esponenti di Confiundustria e dall’ever/green, Paolo Cirino Pomicino, il quale candidamente afferma che lui e il suo schieramento politico hanno sempre visto giusto, sono esemplificativi della filosofia antisociale di Renzi, del PD e dell’insieme dei pescecani che vogliono catapultarsi sull’Affaire/Bagnoli.

Infatti, come denuncia l’Assise per Bagnoli il commissario manderà in soffitta, perché aggira con poteri in deroga, la Legge 502 del 1966 la quale impone la rimozione della colmata ed il ripristino della linea di costa.

Inoltre, nell’ambito di quanto previsto dal decreto governativo, si nominerà un soggetto attuatore che ha sua volta costruirà una società dove entreranno i privati con i loro capitali.

Se, poi, il commissario straordinario, come ampiamente prevedibile, metterà da parte il Piano Regolatore ecco confezionato il vestito su misura per i grandi poteri forti che mirano a seppellire Bagnoli in una nuova colata di cemento.

A questo punto anche l’Amministrazione Comunale, sta criticando, in varie sedi, l’autoritarismo decisionista di Renzi.

Ma, come al solito, come è nella natura politica di De Magistris, questi strali sono materialmente inconseguenti e destinati ad arenarsi nel chiacchiericcio politichese.

L’Amministrazione Comunale, su questa importante vicenda come su tante altre questioni sociali, ha scelto, costitutivamente, di non interagire con l’azione degli attivisti ambientalisti e con quanti, a Bagnoli e non solo, combattono contro l’intreccio affaristico/speculativo che sottende alle misure del governo ed a quelle della Regione Campania.

Sul tema della crisi urbana, della lotta alle privatizzazioni (Trasporti, Aziende Partecipate, Servizi a rete) e sui grandi temi di gestione dell’area metropolitana l’Amministrazione De Magistris continua il suo autistico isolamento politico, si accontenta di navigare a vista e sceglie di non sostenere, prioritariamente, il punto di vista degli interessi popolari della città.

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1 Commento


  • Augusto Crespi

    ma il Sindaco non voleva il meglio per Bagnoli?

    perchè protesta, Renzi non era il salvatore sceso in terra?

    a me sembra che il problema sia la perdita di potere, essere la stazione appaltante è molto ma molto importante per chi ambisce ad una rielezione…..

    caro Giggino, questo hai cercato e questo hai trovato…se invece di delirare per il potere tu avessi amministrato ed ascoltato i movimenti, le loro proposte, oggi non saresti un burattino…….non con i fili, ma con le catene……

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