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Napoli. Auto pirata su manifestazione di Lsu. Muore un lavoratore

Assurda tragedia stamattina a Napoli. Durante un presidio dei lavoratori  ex-lsu presso il provveditorato agli studi nel quartiere di San Giovanni a Teduccio , 2 giovani lavoratori di una ditta di pulizie sono stati travolti da un’auto pirata che voleva forzare il blocco dei manifestanti e un altro è morto di infarto nel tentativo di inseguire l’auto dell’omicida. Le condizioni dei feriti sono a tutt’ora gravi anche se non sembrano in pericolo di vita.

Il presidio era stato indetto da Cgil-Cisl e Uil per protestare contro i ritardi del piano d’investimenti del Provveditorato  del 2017. Consideriamo che a tutt’oggi sono tantissimi i lavoratori delle ditte di pulizie scolastiche che sono  in cassa integrazione o che subiscono lunghi periodi di inattività . Insomma lavori a diritti ridotti e paghe basse.

Sembrava un normalissimo presidio pacifico volto semplicemente ad attirare l’attenzione sui soprusi subiti da gente che svolge un lavoro di fondamentale utilità sociale e che dopo tanti anni di precarietà e sacrifici non vede ancora soddisfatte le proprie ragioni. E invece ecco andare in scena la follia. O più semplicemente , e ciò appare francamente ancora più preoccupante, un segno dei tempi. La mancanza assoluta di coscienza sociale, l’impossibilità di riconoscere i propri simili tra gli altri sfruttati, tra gli altri lavoratori, la distruzione di qualsiasi capacità d’empatia, un individualismo sempre più disperato e disperante, la guerra del tutti contro tutti fomentata dai media di coloro che hanno tutto l’interesse a spostare l’attenzione, a non farsi riconoscere quale vero colpevole, insomma il capitalismo italiano agli ordini di Bruxelles. Che lavora affinchè i lavoratori tornino ad essere plebe anzi plebaglia e come plebaglia impari ad amare i ricchi e i padroni e a diffidare dei propri simili.

Nel frattempo i lavoratori, frastornati e confusi ma sempre più arrabbiati hanno bloccato la strada e l’accesso alle autostrade .  La polizia sta acquisendo i filmati per risalire all’identità dell’assalitore. Il colpevole sarà insomma individuato presto ( a meno che la macchina non risulti rubata) ma rimane un senso di dolore e impotenza per questi tempi infami dove ai presidi sindacali  non ti ammazzano più le guardie dello stato o i picchiatori fascisti come nel secolo passato  ma dei propri simili incapaci di riconoscerti come tale.

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