Più di tremila persone hanno partecipato al corteo No Tav che si è svolto ieri per le strade di Torino. La manifestazione era stata convocata in solidarietà con Chiara, Niccolò, Claudio e Mattia (accusati di terrorismo e in carcere dal 9 dicembre 2013) per i quali sono state chieste pesantissime condanne, ed ha attraversato le strade centrali di Torino per poi dirigersi nel quartiere di Porta Palazzo.
Un segnale forte e determinato contro la strategia della Procura di Torino che mira, attraverso i processi ai NoTav, a fermare il movimento, creando un precedente con l’accusa di terrorismo. “I ragazzi hanno detto che quella notte al cantiere c’erano e la valle ha risposto che c’eravamo tutti”- ha detto Alberto Perino, storico portavoce No Tav, alla partenza del corteo -. “Se vogliono condannare loro devono condannare anche noi. Se loro fanno del terrorismo anche noi lo facciamo, da 25 anni”.
Il 14 novembre scorso è stata infatti formulata la richiesta per i 4 notav, di 9 anni e 6 mesi di carcere, per un atto di sabotaggio, relativo all’incendio di un compressore. Il Tribunale di Torino si troverà a sentenziare sulla richiesta a dicembre, mentre la Corte di Cassazione ha già espresso qualche mese fa le sue considerazioni a riguardo: non si può parlare di atto di terrorismo. Per lo stesso episodio inoltre si trovano in carcere altre tre persone in attesa di giudizio.
Ma ieri in piazza a Torino ancora una volta vi erano giovani, anziani e bambini, per ribadire la solidarietà nei confronti di chi viene criminalizzato per resistere e per chiederne a gran voce la liberazione. Durante il percorso del corteo, numerosi sono stati gli interventi, mentre sono stati srotolati alcuni striscioni in una delle case occupate in zona Porta Palazzo, dove viveva Chiara, una dei 4 arrestati. Tra gli attivisti anche coloro che si oppongono senza riserve alla sentenza Eternit della Cassazione emessa qualche giorno fa, nella quale è stata completamente annullata la condanna a 18 anni di reclusione del magnate svizzero accusato di disastro doloso ambientale. Tanti gli striscioni a tal proposito “Eternit 2889 vittime nessun colpevole”. Anche in Val Susa ieri era in programma un’iniziativa in solidarietà con Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò in contemporanea a quella di Torino. Centinaia di persone si sono ritrovate per una castagnata prevista in Clarea. La polizia ha però deciso di bloccare i No Tav a Giaglione, impedendo di fatto di accedere alla valle Clarea.
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