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L’Esercito europeo? Indispensabile per le ambizioni globali della Ue

“Un esercito europeo, anche per far capire alla Russia che siamo seri nel sostegno dei valori europei” ed ancora “Un esercito come questo ci aiuterebbe a coordinare meglio le nostre politiche estere e di difesa, e di adottarle collettivamente su responsabilità dell’Europa nel mondo”. La proposta,  scioccante ma non sorprendente, è stata avanzata dal presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, in un’intervista al giornale tedesco Welt am Sonntag. “Un esercito di questo tipo – spiega Junker – ci aiuterebbe a costruire una politica di difesa e di sicurezza comune, e ad assumere tutti insieme le responsabilità dell’Europa nel mondo”. Con un esercito comune dell’UE, il blocco potrebbe “reagire in modo più credibile alla minaccia alla pace in uno Stato membro o in uno Stato vicino.”

Il capo della Commissione Europea ha chiesto la creazione di un “esercito congiunto UE” che dovrebbe “reagire in modo credibile” a qualsiasi minaccia esterna. Il Regno Unito e la Francia sono cauti, la prima perchè potrebbe minare la NATO e gli Usa intendono scongiurare questa ipotesi, la seconda perché si ritiene primus inter pares nella politica militare europea in quanto detiene le armi nucleari. La proposta di Juncker è stata invece ampiamente sostenuta in Germania, dove il mese scorso il ministro della Difesa Ursula von der Leyen ha parlato anche di un esercito europeo, definendolo l’obiettivo principale per il blocco. Commentando nel merito la proposta di Junker, ha affermato che un “esercito europeo è il futuro.”Anche il Presidente del Comitato del Bundestag per gli affari esteri, Norbert Röttgen ha anche detto al Welt am Sonntag che”un esercito comune è una visione europea presente da tempo.” “I paesi europei spendono enormi somme di spese militari, molte volte di più rispetto alla Russia. Ma le nostre capacità militari rimangono insoddisfacenti dal punto di vista della sicurezza”.

L’Unione Europea dispone attualmente di reparti disponibili come Forza di Reazione Rapida e di cui i paesi membri portano a rotazione la responsabilità. Attualmente l’Unione Europea è impegnata in quattro missioni militari al di fuori del suo territorio: Bosnia (dal 2004), Somalia (dal 2010), Mali (dal 2013) e Repubblica Centrafricana (dal 2014).

La sortita di Junker e il gioco di sponda con la Germania, non devono sorprendere. Il progetto di una forza militare europea autonoma dalla Nato e soprattutto con capacità di proiezione esterna, è da anni che figura nell’agenda della classe dirigente dell’Unione Europea. In particolare le recenti sperimentazioni “militari” sul campo in Africa a sostegno dei contingenti francesi, stanno segnando un cambio di passo in questa direzione. Così come, nel frattempo, è cresciuto il livello di integrazione e di sviluppo tecnologico del complesso militare industriale europeo intorno alla Eads, sempre più spesso in aperta competizione con quello statunitense a tutti i livelli: dall’aerospaziale ai droni.

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1 Commento


  • Cornacchia da Petescia

    E’ una pura follia, ci vogliono ingabbiare completamente per il totale controllo delle popolazioni da parte delle classi dominanti e per imporre la supremazia mondiale degli americani. Purtroppo ci riusciranno visto che nessuno ha più il coraggio e la forza di farsi sentire….

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