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Albano: protestarono contro funerali Priebke, 5 antifascisti a processo

Anche da morto il criminale di guerra nazista Erich Priebke continua ad essere al centro dell’attenzione mediatica e ad allungare la sua ombra nera sul nostro territorio.
Incredibilmente cinque militanti antifascisti dei Castelli Romani sono stati rinviati a giudizio per decisione della Procura di Velletri per aver partecipato alle manifestazioni che nell’ottobre del 2013 si contrapposero ai funerali del gerarca, scomparso alla veneranda età di 100 anni, e che ad Albano videro la partecipazione di vari esponenti dell’estrema destra in una ultima quanto provocatoria rimpatriata.
Una provocazione – di cui le autorità locali accusarono il prefetto di Roma Pecoraro – contro la quale scesero in piazza alcuni sindaci e soprattutto moltissimi cittadini antifascisti, indignati per gli onori tributati ad un criminale mai pentitosi – e che ha goduto di un trattamento di favore da parte della magistratura di questo paese – responsabile tra le altre cose dell’eccidio delle Fosse Ardeatine in cui persero la vita anche alcuni abitanti dei Castelli Romani. Durante la traslazione della salma presso la Chiesa dei lefebvriani della cittadina, un presidio di massa organizzato per impedire il rito religioso sfociò in alcuni scontri con le forze dell’ordine che proteggevano l’evento, nel corso dei quali sei persone rimasero contuse o ferite.
Come se non bastasse, poche settimane fa sono anche stati denunciati altri 23 cittadini che avevano organizzato un volantinaggio e un sit-in contro l’apertura della sede di Forza Nuova proprio ad Albano che il 12 ottobre dello scorso anno venne pesantemente militarizzata per consentire ad una trentina di estremisti di destra l’inaugurazione di una non ben definita “sede elettorale” del movimento.
“La notizia arrivata del rinvio a giudizio per gli antifascisti dei Castelli Romani che si sono opposti ai funerali del boia Priebke, ci dice quanto sia malata la democrazia nel nostro Paese – denuncia in un comunicato il collettivo ‘Occupazioni precari studenti” – Già le 23 denunce per manifestazione non autorizzata per coloro che avevano volantinato contro l’apertura della sede di Forza Nuova per l’anniversario del Boia Priebke, ne era stato un primo segnale. Segnale grave criminalizzare chi difende i valori della democrazia e dell’antifascismo, in un periodo di crisi economica in cui si soffia sul fuoco della lotta tra poveri, dove si parla di ronde, dove i fascisti si presentano i sabato pomeriggio ad Albano armati di bastoni. Oggi c’e’ bisogno di un sussulto da parte di coloro che non vogliono rassegnarsi ad un impoverimento sociale e culturale derivato dalla crisi e dall’austerità. Crisi economica e rigurgiti razzisti e fascisti sono due facce della stessa medaglia. Né bianchi, né neri né di altri colori ci sono solo sfruttati e sfruttatori. L’antifascismo non si processa”.
Contro le denunce è intervenuta anche l’Anpi provinciale di Roma che in un comunicato afferma: “L’Anpi Provinciale di Roma è fortemente preoccupata per ciò che sta accadendo ad Albano, dove cittadini antifascisti sono indagati dalla Polizia per aver manifestato il 15 ottobre scorso contro l’apertura di una sede di Forza Nuova e contro qualsiasi commemorazione di Priebke in città.  Dopo il mandato di comparizione per 23 antifascisti avvenuto nelle settimane scorse, altre 5 persone, tra le quali un militante dell’Anpi, sono rinviate a giudizio per aver partecipato alla manifestazione di protesta contro la presenza della salma del criminale nazista ad Albano nel 2013”. “Le incriminazioni le riteniamo ingiuste perché in Italia esiste la Costituzione che vieta la ricostituzione sotto qualsiasi forma del partito fascista e due leggi che proibiscono l’apologia di fascismo, le leggi Scelba e Mancino. Nonostante ciò sono gli antifascisti ad essere perseguitati, facendoci tornare in mente un clima di tensione politica che pensavamo superato”. “L’Anpi di Roma esprime tutta la solidarietà possibile ai cittadini antifascisti coinvolti in atti giudiziari, sperando che quanto accaduto non appartenga ad un disegno politico. Vi sono infatti altri inquietanti segnali che sembrano andare in una direzione pericolosa. Il Sindaco di Affile, Ercole Viri, responsabile della vergognosa vicenda del mausoleo intitolato a Graziani, è stato insignito in Campidoglio di una medaglia (Premio Duelli – Gallitto) per il suo impegno sulla memoria. E pochi giorni fa il Governo ha consegnato una medaglia alla memoria del fascista repubblichino Paride Mori, per il ‘suo sacrificio verso la Patria’.” “Quanto a Priebke – conclude Ernesto Nassi del’Anpi di Roma – ricordo che Albano ha avuto il partigiano ebreo Marco Moscati assassinato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. Credo sia chiaro quale possa essere il giusto risentimento dei cittadini di quella città. Fidiamo nel buon senso delle istituzioni, per correggere una palese ingiustizia.”

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