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Milano. Un appello contro la parata nazifascista del 29 aprile

Dopo la prima assemblea cittadina del 4 marzo scorso, si avvia ora concretamente il percorso per costruire la mobilitazione per impedire la parata nazifascista che il 29 aprile prossimo intende nuovamente sfregiare Milano. Ci troviamo dunque per la seconda assemblea mercoledì 25 marzo, alle ore 21.00, presso il Circolo Arci Bellezza, in via Bellezza 16 a Milano. Il percorso delineato dalla prima assemblea cittadina è riassunto nell’appello che trovate sotto. Vi invito a condividerlo e a farlo circolare. Le adesioni all’appello si raccolgono per ora esclusivamente sulle pagine facebook di Milano: Nazisti e razzisti No Grazie e di Milano Meticcia e antirazzista.

APPELLO PER IMPEDIRE LA PARATA NAZIFASCISTA DEL 29 APRILE

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un crescente incremento delle iniziative e della propaganda razzista, sessista, omofoba e xenofoba da parte di numerose sigle e organizzazioni neo fasciste, in particolare Milano è diventato un pericoloso crocevia dell’estrema destra europea.

Forti di nuove alleanze, tattiche o strategiche come ad esempio il nuovo soggetto nero-verde di Salvini, questi gruppi possono operare più o meno indisturbati; così abbiamo visto fiorire banchetti nei mercati e nei quartieri popolari, spazi mediatici televisivi, iniziative all’interno di scuole e università, momenti di piazza nei quali ce la si può prendere con il più debole di turno.

Grazie a queste coperture e alleanze il neo fascismo nostrano ha alzato il tiro, con aggressioni nei confronti di migranti, rifugiati, studenti, militanti o simpatizzanti antifascisti, delle quali una delle ultime ha mandato in coma Emilio, compagno del CSA Dordoni, che solo pochi giorni fa è riuscito a tornare a casa dalla sua famiglia dopo aver lottato per settimane contro il coma e la morte.

Solo le mobilitazioni che abbiamo saputo costruire complessivamente e collettivamente, a partire dai quartieri, dalle scuole e dalle università dove il lavoro politico e sociale è quotidiano, sono riuscite a porre un freno a questo proliferare e a dare delle risposte concrete a chi vorrebbe sfruttare un grave momento di crisi economica per sdoganare la propria impresentabile e nostalgica ideologia, alimentando una guerra tra poveri che ha come unico obiettivo quello di farci scannare tra di noi mentre i potenti e i governanti continuano indisturbati ad arricchirsi.

Utili e pericolosi idioti quindi, da un lato al servizio del potere in un momento e un contesto tanto delicati, dall’altro veri e propri portatori di odio, razzismo e prevaricazione dei più deboli, tanto nelle sale delle loro conferenze, quanto nelle strade delle nostre città, esattamente come quelle ideologie a cui direttamente si ispirano.

Poco o nulla è stato messo in campo a livello istituzionale per fermarli e contrastarli, e d’altra parte non molto ci aspettavamo.

Anche all’interno di alcuni Partiti e Associazioni che si riconoscono nei valori dell’antifascismo, il silenzio diventa assordante, spesso si cede a un formalismo “democratico” figlio del pensiero che tutti hanno diritto a manifestare.

Ma a chi sostiene l’ideologia della sopraffazione, della violenza e della supremazia razziale non deve essere garantito alcun diritto di parola.

Affermare questo concetto è anche un contributo a tenere vivo tutto l’anno l’impegno che ognuno di noi prende nella Giornata della Memoria appena celebrata.

In questo contesto siamo riusciti insieme a costruire momenti importanti, a partire dallo scorso 29 aprile, data nella quale dopo molti anni siamo riusciti a costruire una mobilitazione antifascista contro la parata nazi fascista che da troppi anni Milano è costretta a tollerare, proseguendo il 18 ottobre, dove un corteo ha saputo portare in piazza migliaia di persone, giovani e meno giovani, realmente meticci, antifascisti e antirazzisti, il vero cuore pulsante e sangue di questa città; e poco conta se non eravamo più del corteo dei fascisti (organizzato a livello nazionale con i pullman pagati dal partito, mentre noi ci siamo mobilitati a livello locale e costruendolo dal basso) di Salvini e Casa Pound, quello che conta è che siamo riusciti a mostrare che c’è un pezzo di città, ampio, condiviso e diffuso, superiore a quei numeri portati in piazza, che non è disposto ad accettare sfilate fasciste e che non ha nessuna intenzione di stare dietro a tentennamenti e immobilismo di questure, governanti e sindaco.

In questa ottica leggiamo positivamente tutte le iniziative che si sono svolte proprio a partire dal 18 ottobre in giro per l’Italia, quelle mobilitazioni che da Palermo a Roma il 28 febbraio scorso con la giornata #maiconsalvini, hanno puntualmente e sistematicamente prodotto una risposta ampia e determinata all’agibilità di questi nuovi fasci nero-verdi.

Lo abbiamo fatto dimostrando di avere quell’intelligenza collettiva che ci ha portato di volta in volta a scegliere con serenità che tipo di iniziativa fosse giusto costruire e che livello di conflittualità tenere, sempre in base all’efficacia, al risultato e al dato reale da ottenere, mai sulla base di vezzi presuntamente democratici o di pura estetica del conflitto che fossero.

Il prossimo 29 Aprile, con la solita scusa del ricordo dei caduti, i neo fascisti e neo nazisti milanesi insieme ai loro simili europei vorrebbero, a 4 giorni di distanza dall’anniversario della Liberazione, sfilare in quella che si è ormai dimostrato essere una vera e propria parata nazista per le vie della nostra città. Quest’anno lo faranno anche con lo scopo di utilizzare l’inaugurazione di Expo e la grande attenzione mediatica concentrata su Milano, per realizzare un grande spot per la loro triste ideologia.

Facciamo appello a tutti i nostri compagni di strada in questo anno, a tutti coloro che hanno contribuito a costruire le iniziative che ci hanno visto camminare insieme in tante e tanti, affinché la Milano antifascista e antirazzista sia all’altezza della sfida, riesca a costruire una partecipazione grande e determinata nella giornata del 29 Aprile che riesca a impedire che la nostra città sia offesa e violentata in questa maniera ancora una volta.

Milano è città medaglia d’oro alla resistenza e la memoria dell’insurrezione del 25 Aprile non è materia da mettere in naftalina: associazioni antirazziste, circoli Anpi, organizzazioni politiche e sociali, comunità migranti, centri sociali, comitati di base, tutti i giorni si battono affinché la società non sia distrutta da una guerra tra poveri che favorisce soltanto i peggiori poteri forti attraverso l’odio alimentato dell’estrema destra.

Facciamo vedere a questi nostalgici, ai loro padri, padroni e padrini politici, alle istituzioni cittadine che Milano ama la libertà e ripudia il fascismo, oggi come settanta anni fa!

Milano antifascista, antirazzista e meticcia

Milano: nazisti e razzisti, no grazie!

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