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Sorvegliare e punire. I governi hanno paura

I governi europei ostentano sicurezza ma rivelano paura, una paura crescente e sopratutto dei propri governati. E’ impressionante infatti l’escalation di leggi repressive e restrittive approvate in queste ultime settimane in diversi paesi dell’Unione Europea.

L’Assemblea Nazionale francese ha approvato la “Loi sur le Renseignement”, una legge molto pericolosa sul piano dei diritti politici. La legge sui servizi segreti, proposta dal governo,e approvata dal parlamento, permetterà la raccolta massiccia dei dati sui cittadini francesi. Questo provvedimento, era in discussione da tempo, ma ha si è visto spianare la strada dopo l’attacco contro la redazione di Charlie Hebdo, del gennaio scorso, che aveva riacceso il dibattito sulla sicurezza nazionale in Francia. Questa legge estende di parecchio il potere di indagine e intelligence dei servizi servizi segreti francesi. Viene esteso il potere delle intercettazioni e vengono introdotte le “boîte noire”, ossia scatole nere capaci di raccogliere tutti i metadati di coloro che navigano su internet.
Le organizzazioni per i diritti politici hanno presentato un ricorso al Consiglio Costituzionale che dunque dovrà pronunciarsi sulla validità del testo di legge. E’ stata presentata una memoria di 100 pagine per porre all’attenzione i punti più preoccupanti.

La legge d’emergenza introdotta in Francia, fa il paio con la “Ley de Securidad Ciudadana” meglio conosciuta come “Ley Mordaza” da tempo in discussione in Spagna – con fortissime opposizioni- approvata dal Parlaemtno a dicembre dello scorso anno ed entrata in vigore oggi. Ma più che una legge tesa a rafforzare la schedatura e il controllo dei cittadini, la Ley Mordaza sembra fatta su misura per scoraggiare e reprimere le manifestazioni di piazza. La legge, definisce come reato grave la con­dotta irri­spet­tosa i nei con­fronti della polizia e la resi­stenza a pub­blico uffi­ciale, incluso il rifiuto di farsi identificare. Non solo. Chi organizza manifestazioni e pro­te­ste non auto­riz­zate nei pressi delle sedi isti­tu­zio­nali del governo, può essere san­zio­nato con una multa fino a 30mila euro.

E in Italia? Dopo il divieto di sciopero in occasione dei grandi eventi comel’Expo, per ora si è mosso il Prefetto di Roma, l’ex capo del Sisde e della Digos, Gabrielli, il quale ha emanato una direttiva restrittiva sulle manifestazioni che prevede la possibilità «di svolgere in forma di corteo le manifestazioni di rilievo nazionale o per le quali si preveda la partecipazione di un numero particolarmente rilevante di persone» solo di sabato e di domenica.”Negli altri casi – ha spiegato Gabrielli – le riunioni pubbliche potranno avvenire in forma statica (presidi, sit-in) in alcune piazze del centro storico della Capitale che per la loro dislocazione e la loro vicinanza a sedi istituzionali garantiscono comunque agli interessati di manifestare con la massima evidenza”.

Insomma esprimere dissenso o protestare contro le misure del governo o delle amministrazioni locali della Capitale, diventerà come le cene con gli amici, bisognerà aspettare il week end, a meno che non si accetti di farsi rinchiudere in una piazza, magari circondati dal blu chiaro e dal blu scuro dei blindati che ti nascondono alla vista dei passanti.

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