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Mafia Capitale. Legalità e trasparenza. Questione di punti di vista?

Un appello per dare vita ad una manifestazione sotto la Prefettura, invoca trasparenza sulle relazioni su Mafia Capitale “secretate” dal governo ma anche una diversa visione della legalità. Occorre partire dalle esigenze sociali e invertire l’ordine delle priorità nelle scelte decisive su Roma. Se ne discute venerdi pomeriggio al centro sociale Corto Circuito. Qui di seguito il testo dell’appello:

Per una manifestazione cittadina che cambi verso al modo di intendere la legalità. Cominciamo con le relazioni dei Prefetti Magno e Gabrielli su Mafia capitale: devono essere rese pubbliche!

Il 27 agosto il governo Renzi, su proposta del Ministro degli Interni, ha deciso di ‘affiancare’ il prefetto di Roma Franco Gabrielli al sindaco Marino, di fatto il Comune di Roma è sotto protettorato. Ė stata adottato un provvedimento sui generis: il Comune non è commissariato, ma vengono indicati, nella lettera di incarico, otto ‘ambiti’ dell’attività comunale posti sotto tutela prefettizia.

Gli strumenti giuridici usati sono piuttosto strani, e soprattutto sono tutti riservati o segretati. Segretata è la relazione del prefetto Marilisa Magno,  segretata è la relazione del prefetto Gabrielli, riservata è la lettera di incarico del ministro Alfano: Mafia capitale è diventata Cosa nostra del governo.

Il governo Renzi non  ha voluto seguire la via maestra indicata dall’articolo 143 della legge sugli enti locali (n. 276/2000), che prevede lo scioglimento del consiglio comunale quando esponenti politici sono collusi o condizionati da associazioni mafiose, oppure quando lo sono funzionari ai vertici della burocrazia comunale. Questi sono i casi del Comune di Roma in cui  assessori, consiglieri comunali oltre al segretario generale, a responsabili di dipartimento, a  membri delle segreterie di assessori e dello stesso sindaco sono coinvolti nelle indagine dei magistrati di Mafia Capitale o nella relazione del prefetto Magno.

Non si è sciolto il comune di Roma ma solo il Municipio di Ostia, e, in più, i cittadini non possono conoscere né gli atti del ministro Alfano né le relazioni dei prefetti. Più volte Alfano ha fatto trapelare che i fatti mafiosi di Roma  non devono essere valutati in base alla legge, ma alla ragion di Stato:  come si fa a sciogliere il comune della Capitale, che danno di immagine ne avrebbe il paese? Alfano e il governo dovrebbero sapere che nell’ordinamento costituzionale italiano non è previsto nessun provvedimento con la motivazione della ‘ragion di Stato’,  perché tutti gli organi e i funzionari pubblici sono sottoposti alla legge e non si può decidere arbitrariamente. Il governo invece segreta i documenti. Siamo al paradosso: si conoscono gli atti della magistratura, ma vengono tenute segrete le indagini amministrative dei prefetti.

I cittadini devono conoscere i motivi delle decisioni del governo e la documentazione sulla cui base sono state assunte.

Il governo deve pubblicare tutti gli atti e le relazioni prefettizie su Mafia Capitale: i cittadini devono essere informati per poter giudicare le azioni del governo, del Comune e della Regione.

Mafia Capitale è un fatto politico ed istituzionale che riguarda tutti/e, ed è inaccettabile un metodo ‘mafioso’ di fare i conti tra correnti dell’oligarchia, nel chiuso delle stanze del potere.

E’ inaccettabile che mentre si proteggono i collusi e si cerca di coprire le malefatte del Comune di Roma, siano quotidiani gli attacchi contro le lotte per la casa e per l’utilizzo sociale degli spazi abbandonati,  si minaccino di precettazione  gli autisti del trasporto pubblico locale che si battono per un sistema di trasporti efficiente, si continui nell’assegnazione di appalti senza gara, si perseveri nelle truffe dei Punti Verdi Qualità, dei Piani di Zona e nella privatizzazione dei servizi pubblici per favorire gli ‘amici degli amici’.

In nome della ragion di Stato si uccide nei fatti quella che viene definita come la legalità.

Roma rinascerà se i/le cittadini/e diventano protagonisti/e della vita pubblica, degradata dai partiti al servizio di affaristi.

La pubblicazione delle relazioni dei Prefetti su Mafia Capitale è uno dei primi passi per cambiare completamente registro a Roma e non solo.

Per organizzare una manifestazione sotto la Prefettura vi invitiamo a partecipare alla riunione che si terrà venerdì 18 settembre alle ore 18,00 al Corto Circuito in via F. Serafini 57.

 

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