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Il commissario Nastasi arriva a Bagnoli

E venne il giorno del Commissario. Il giorno di Salvo Nastasi. Commissario Straordinario per Bagnoli.
Parto estremamente difficile se pensiamo che il commissariamento di Bagnoli era stato annunciato nell’agosto del 2014 a seguito del protocollo del 14 agosto firmato da Renzi quale presidente del Consiglio, da Caldoro allora governatore della Campania e da De Magistris quale sindaco di Napoli. Poi il cambio di rotta repentino. Nessun accordo istituzionale tra enti ma commissariamento.
Lo sparigliamento delle carte in tavola non era andato giù a De Magistris che da allora è entrato ufficialmente in guerra contro il Governo Renzi.
Ed in effetti quello del commissariamento di un intero quartiere metropolitano non ha praticamente precedenti in Italia come nel resto dell’Europa se si eccettua il caso della “Lady di ferro”, Margaret Thatcher che, a seguito di un voto dei londinesi sempre più schierato a sinistra, mise la capitale britannica sotto il diretto controllo del governo centrale abolendo la figura del sindaco e del consiglio comunale.
Renzi, a differenza della buonanima della Thatcher, non si è spinto così oltre e si è limitato al controllo di un quartiere, tra l’altro tra i più estesi di Napoli, di un’area che tocca Posillipo e arriva fino a Fuorigrotta.
Oggetto principale del contendere è l’esclusione operata dal sindaco di Napoli delle ditte Fintecna e Cementir dagli appalti di bonifica dell’area flegrea. Esclusione annunciata da De Magistris nei mesi scorsi con enfasi e soddisfazione, additando le 2 società quali contenitori di malaffare e clientelismo. Difficile dargli torto visto che in tempi recenti anche la Magistratura ha ribadito che nessuna bonifica è stata avviata in quasi 20 anni di appalti e commissioni. Anzi le ditte in questione, fingendo di compiere bonifiche, hanno inquinato ulteriormente i fondali. Così, cacciati dalla finestra dalla Giunta Comunale le imprese in questione sono pronte a rientrare dall’uscio principale. Assurdo ma vero.
Renzi per arrivare a capo di una matassa tanto ingarbugliata, tra l’opposizione della giunta comunale e dei combattivi comitati flegrei, si è dovuto inventare dal nulla la figura del  commissario anti corruzione Cantone, nativo della vicina Giugliano, magistrato famoso per le lotte all’antimafia e di recente prezzemolino filogovernativo. Un commissario anti corruzione da affiancare al commissario vero e proprio.
Dieci mesi dopo la nomina di Cantone è arrivato ora il giorno di Nastasi. Quarantaduenne renziano ma uomo per tutte le stagioni politiche. Fedina penale immacolata ma già inquisito, nella carica di segretario generale dei Beni Culturali, per i lavori a costi gonfiati del Teatro Petruzzelli di Bari e per i lavori agli Scavi di Pompei. Uomo ben navigato nei canali fognari della politica contemporanea dove non sono le ideologie o i valori a decidere i posizionamenti ma gli interessi materiali trasversali. A Bagnoli il suo compito, seppure a livelli più alti, sarà sempre lo stesso. Distribuire appalti e profitti agli amici e agli amici degli amici secondo una logica assolutamente bipartisan. Un vero “ ‘omm ‘e niente” si direbbe appunto a Napoli, ma carico di cinismo e di nullità intellettuale, le doti primarie per entrare nelle grazie del Premier. Un uomo di assoluta garanzia dei poteri forti.
De Magistris, come prevedibile, ha usato toni molto duri per commentare la nomina: “ricorreremo non solo in sede di corte costituzionale, ma in tutte le sedi giudiziarie, contro la nomina di Nastasi che rappresenta i poteri forti. Come direttore dei Beni Culturali ha solo operato tagli nei confronti della Cultura”. Ha inoltre, il sindaco, già dichiarato di non avere nessuna intenzione di rispettare stantii protocolli istituzionali per incontrare il neo commissario. Lo considera senza mezzi termini un nemico della città.
Il commissario tra i suoi avversari non avrà soltanto la giunta comunale ma anche gli agguerritissimi comitati di quartiere di Bagnoli. Sono venti anni che denunciano le finte bonifiche, additano i colpevoli, propongono soluzioni intelligenti. A parte la giunta De Magistris, con il quale il rapporto non è stato sempre facile ma comunque dialettico, per loro la guerra con le istituzioni è pane quotidiano, atto fondativo. L’ex quartiere operaio dov’era ubicata l’Italsider è già sceso in piazza diverse volte negli ultimi anni e spesso anche tra il silenzio di una certa sinistra più indaffarata a cercare poltrone che a risolvere i problemi del territorio.
Per il 30 settembre è prevista, proprio a Bagnoli, una mobilitazione contro lo SbloccaItalia (che contiene anche l’articolato del commissariamento) ed è facile immaginare che si trasformerà in un caldo “benvenuto” a Nastasi.
Lo slogan che campeggia le locandine di convocazione del corteo è “CHI HA INQUINATO DEVE PAGARE” ovvero il motivo opposto per cui è stato scelto Nastasi. Vedremo come se la caverà quest’ultimo al cospetto dei fermenti dell’opposizione sociale.  

Info corteo: 30 settembre  Bagnoli  h 10.00 viale Campi Flegrei

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