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Marino, Zingaretti, Renzi. Tre piddini in debito di risposte

Tre Piddì come Marino, Zingaretti e Renzi devono fornire risposte chiare su truffe, speculazioni e devastazioni che investono i nostri territori.

Il chirurgo e il suo assessore Caudo, dopo lo scandalo di “mafia capitale” devono rispondere sul perché non hanno agito contro la truffa dei Piani di Zona.
L’ Associazione degli Inquilini e Abitanti (AS.I.A.) di Roma da 5 anni si batte con tutti i mezzi: sindacali e legali contro questa speculazione al fine di ottenere giustizia per centinaia di famiglie.

Si va dal rigonfiamento del prezzo massimo di cessione degli alloggi, alla non applicazione delle sanzioni, previste dalla legge, con la decadenza delle convenzioni che dovevano consegnare la proprietà al Comune di Roma, essendo stati edificati su proprietà pubblica comunale come da legge 167/62. E ancora, le cooperative coinvolte nell’inchiesta facevano sborsare agli inquilini importi vertiginosi che andavano dai 100mila euro ai 150mila euro come prezzo massimo di cessione. La Giunta Marino/Caudo non intervenendo, ha determinato il fatto che centinaia di inquilini sono sotto il tallone speculativo e vessatorio delle imprese costruttrici che, oltre a vendere illegalmente gli alloggi, stanno eseguendo centinaia di sfratti nei confronti proprio di quelle famiglie più deboli a cui la legge di edilizia agevolata voleva aiutare.

Il Presidente della Regione Lazio, Zingaretti, ha ripristinato, dopo alcuni decenni, il manicomio del Santa Maria della Pietà, quel luogo di dolore che per tanti anni è stato un ghetto pieno di sofferenze e costrizioni, dove tante persone con un disagio psichico, hanno scontato le peggiori pene.
Non è bastata la caparbia lotta dell’ex Lavanderia che, nel solco culturale e alternativo del pensiero di Basaglia, ha raccolto e presentato una Proposta di Legge Regionale per l’uso alternativo a fini socio-culturali, sottoscritta da oltre 12.000 cittadini.
Nascosti dietro gli Ostelli provvisori ci saranno, di nuovo, i padiglioni destinati al Sert, alla neuropsichiatria e alle RSA psichiatriche.
Sarà dura, ma dopo 10 anni l’ex Lavanderia resiste e chiede a tutte le realtà sociali e culturali di unirsi alla battaglia civica e di valori per ottenere il ritiro del piano Zingaretti.

Altra nefandezza, che chiama in causa il governo Renzi, è il dissennato raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino che venne approvato con l’Atto Unico di Convenzione-Contratto di Programma ENAC-AdR (DPCM del 21.12.2012). Come per tutte le grandi opere inutili e devastanti, la legge lo definisce strumentalmente “strategico”.
Il Comitato Fuori Pista ha dimostrato l’inutilità per i numeri di traffico, la nocività provocata dall’inquinamento acustico e atmosferico, il consumo di 1.300 ettari di suolo agricolo (cementificati e asfaltati) dentro la Riserva Statale del Litorale Romano, i 300 espropri di abitazioni e aziende agricole, l’illegalità su cui sta indagando la Corte dei Conti.

Parliamo di un mal-affare di 12 miliardi di euro e di ulteriori 5,5 miliardi di euro per le infrastrutture di connessione il cui beneficiario sarà Benetton. Difatti, Benetton ha acquistato i terreni dalla Maccarese Spa ed allo stesso tempo controlla AdR, la società di gestione aeroportuale.

La truffa consiste che lo Stato, sborsando denaro pubblico per pagare gli espropri dei terreni agricoli alla famiglia Benetton, poi con una partita di giro, restituirà sempre a Benetton gli stessi terreni, che ripuliti dai vincoli di tutela, verranno destinati all’edificabilità di alberghi e centri commerciali.
Collegata al disastro dell’aeroporto, è la condanna dell’ex AD di Alitalia, Cimoli, da parte del Tribunale di Roma a 8 anni e 8 mesi di carcere per bancarotta e dissipazione. La sentenza parla di “incalcolabili sprechi” e il Procuratore ha affermato:“L’Alitalia è fallita perché ha fatto gli interessi dei suoi tutori politici e gli imputati se ne sono giovati grazie alle loro retribuzioni”. Il riferimento è al mega-stipendio di Cimoli, 2,8 milioni di euro l’anno.

Tre esempi per tre politicanti che non sono affatto “matti da legare”, ma che vanno fermati perché sono pericolosi strumenti in mano agli affaristi privati.

* Rete dei Comunisti – Roma

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