Quanto accaduto in questa due giorni valsusina di visita al cantiere tav Torino Lione da parte di un folto gruppo di europarlamentari rasenta la follia… o forse no. Partiamo con i fatti, da oggi, sabato 3 ottobre. Era in programma una visita congiunta di eurodeputati al cantiere, passando dal comune di Giaglione, andando verso la val clarea, lungo la strada percorsa dai proprietari dei terreni limitrofi alle recinzioni. L’appuntamento è pubblico, pubblicizzato da tempo attraverso i quotidiani, le televisioni e i social media, alle ore 9.30 partenza dalla piazza di Giaglione.
Si parte insieme, proprietari dei terreni, deputati, giornalisti e attivisti no tav. Dopo circa un’oretta di cammino ecco però la sorpresa (situazione assai comune però ai semplici cittadini), la strada è sbarrata, “problemi di ordine pubblico, non si passa”. Decine di poliziotti, un idrante e alcuni mezzi impediscono l’accesso alla val Clarea, ben lontani dall’area recintata e occupata dal cantiere ma così è, impossibile proseguire. Alcuni tra i quali la deputata Fiorenza, la Beghin, Marco Valli e altri ancora chiedono spiegazioni, si presentano, spiegano le ragioni della visita, il prano in compagnia per loro preparato ma nulla. Il sostituto del prefetto è irremovibile, non si passa rispondendo addirittura che se una telefonata fosse stata fatta ieri… Citando articoli e norme tra le quali il diritto di libera circolazione, il ruolo ispettivo senza preavviso di cui gli eurodeputati dispongono (che non è un loro diritto ma un dovere istituzionale per la salute pubblica, la trasparenza e il controllo) decidono così di non fermarsi all’alt insolente delle forze di polizia italiane.
Così decine di persone vengono coinvolte in una carica, scaraventate a terra, eurodeputati compresi, e subiscono pressioni e calci. Alcuni ancora in questo momento stanno ricorrendo a cure mediche. Quello che purtroppo sembra essere una pratica quotidiana in valle di Susa ha oggi superato ogni tipo di limite. Al di sopra di ogni legge e di ogni decenza. Se poi estendiamo quanto accaduto oggi a quanto successo ieri e cioè al deragliamento del trenino che si muove all’interno del tunnel geognostico e che stava trasportando gli operai e i deputati raggiungiamo il ridicolo.
La verità ovviamente sta scritta tutta nei numeri, 26 mld di euro di progetto non trovano freni nè ostacoli. Chi si frappone tra la ricchezza pubblica o debito che sia e chi la vuole incassare costruendo un’opera inutile va schiacciato. Una strana connivenza tra apparati dello stato, forze di polizia, magistratura e imprese di costruzione, tra politica ed economia. L’uno che protegge l’altro, assolutamente non lecito per nessuno, eurodeputati compresi fare domande o sollevare dubbi.
Un cantiere che sa sempre più di macina spremi denaro, protetto senza timore di nulla, nè di legge nè di opinione pubblica dai vari attori della commedia-tragedia Torino Lione, oggi un poliziotto che picchia sul campo, domani un giudice o un procuratore, poi magari un ministro, un capo di governo e molto altro ancora.
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