Menu

Expo. La polizia ferma cinque dirigenti dell’opposizione Cgil

AGGIORNAMENTO.  I sindacalisti della minoranza Cgil fermati dalla polizia questa mattina all’Expo, sono stati rilasciati nel tardo pomeriggio e denunciati per “resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata”. Non solo, gli è stato consegnato il divieto a rimettere piede dentro l’area dell’Expo, una sorta di foglio di via da un’area che a questo punto sembra diventata una sorta di zona extraterritoriale. All’uscita del Commissariato, i sindacalisti hanno trovato Susanna Camusso e altri dirigenti della Cgil che, lungi dall’esprimere solidarietà ai fermati, li hanno accusati di aver violato le regole interne all’organizzazione.

Alla sua uscita dal Commissariato, Sergio Bellavita, uno dei sindacalisti Cgil fermati ha dichiarato: “Dopo essere stati trattenuti per circa tre ore nel posto di polizia dentro Expo siamo stati rilasciati con un foglio in cui ci viene imputata la presunta violazione degli artt.337 del ccp e l’art.18 del Tulps. Abbiamo trovato Susanna Camusso e parte della segreteria nazionale fuori dal posto di polizia ad attenderci. È stata l’occasione per scambiarci accese opinioni su quanto accaduto e sopratutto sulla scelta del direttivo nazionale cgil in Expo. Dopo ci è stato impedito di muoverci autonomamente dentro Expo nemmeno per recarci verso l’uscita. Dopo le nostre proteste ci hanno accompagnato in auto fuori dai confini Expo”.

C’era stata polemica aspra, dentro la Cgil e fuori, sulla decisione di convocare una riunione del direttivo della confederazione all’interno dell’Expo. Tanto che Maurizio Landini e la sua area avevano annunciato che non avrebbero partecipato alla riunione. A molti era sembra una tardiva “leccata” al governo Renzi, nonostante proprio all’Expo siano state messe in pratica alcune delle peggiori “innovazioni” contenute nel Jobs Act, fino al lavoro gratuito.

Ma stamattina la polizia – e chi la dirige – hanno fatto vedere che non c’è spazio per nessuno, neanche per i sindacalisti critici all’interno della cgil.

Alcuni delegati dell’opposizione interna si sono infatti presentati ai cancelli dell’Expo volantinando e magafonando tra la gente in fila. Cinque dirigenti invece – quattro componenti del Direttivo più un invitato (Sergio Bellavita, Eliana Como e altri tre) – sono entrati e si sono diretti sull’ormai “famoso” Decumano per volantinare tra i visitatori ed esponendo uno striscione con su scritto: “Exponiamoci contro la fiera dello sfruttamento”.

La polizia è a quel punto accorsa in forze con molta brutalità, strattonandoli per strappar loro i volantini e portandoli di peso negli uffici per identificarli, per alcuni è scattata l’accusa di “resistenza a pubblico ufficiale”. La segreteria della Cgil, fino a questo momento, non ha nemmeno ritenuto di dover stigmatizzare l’aggressione poliziesca.

Guarda il video su quanto accaduto oggi all’Expo

Ai sindacalisti fermati sono giunti diversi attestati di solidarietà.

La solidarietà da parte dell’Unione Sindacale di Base:

Fermati dalla polizia 5 esponenti sindacali Cgil che dimostravano il loro dissenso. USB esprime solidarietà e richiede il rilascio dei sindacalisti fermati.

Abbiamo appreso che questa mattina alcuni rappresentanti Cgil facenti parte dell’area di opposizione interna “Il sindacato è un’altra cosa” sono stati fermati dalla polizia per aver aperto uno striscione e distribuito volantini in occasione del Direttivo nazionale Cgil che si teneva all’interno dell’Expo di Milano.

E’ vergognoso che l’EXPO, palestra per aziende e istituzioni per ridurre i diritti dei lavoratori, sia diventata la sede scelta dalla Cgil per una riunione del suo organi dirigenti.

E’ altrettanto vergognoso che si ricorra al fermo di polizia nei confronti di chi esprime il proprio dissenso.

USB esprime la propria piena solidarietà a questi rappresentanti sindacali e ne richiede l’immediato rilascio.

Quella del Movimento No Tav:

Il partito trasversale degli affari, che porta avanti i propri sporchi profitti ad Expo come al cantiere TAV di Chiomonte e negli innumerevoli cantieri delle grandi male opere, ha colpito ancora.

Cinque compagne e compagni, militanti sindacali, che questa mattina, in dissenso con la scelta inaccettabile della CGIL di tenere dentro EXPO il direttivo nazionale, (proprio come il PD e la Confindustria) distribuivano volantini di critica e controinformazione nell’area Expo, sono stati malmenati e fermati dalla polizia, e si trovano tuttora in stato di fermo.

Il movimento NO TAV che ben conosce, quotidianamente e sulla propria pelle, soprusi e repressione, è a fianco dei Compagni fermati

Nel portare la nostra solidarietà, vogliamo altresì denunciare la degenerazione democratica del Paese, con l’avvento di un vero e proprio stato di polizia che sta sta facendo carta straccia della Costituzione nata dall’Antifascismo e dalla Resistenza e dei diritti da essa sanciti .

Non è tempo di stare a vedere lo scempio di quella sovranità che dovrebbe appartenere al popolo e che è stata ridotta ad ostaggio del malaffare annidato più che mai nel cuore dello stato.

La guerra all’uomo e alla natura, la mercificazione del presente e la negazione del futuro non possono essere un orizzonte né per noi né per chi verrà dopo di noi.

Dobbiamo recuperare la ragione e la forza e lo possiamo fare solo col conflitto generalizzato e collettivo contro i padroni di sempre e i loro leccapiedi.

Abbracciamo le Compagne e i Compagni e li vogliamo liberi subito.

Per il Movimento NO TAV, Nicoletta Dosio

Il comunicato di solidarietà di Ross@
Ross@. “Piena solidarietà ai sindacalisti fermati e denunciati all’Expo di Milano”

Ross@  esprime tutta la sua totale e concreta solidarietà alle compagne e i compagni del “ Sindacato è un’altra cosa “ oggetto della repressione poliziesca all’interno del sito Expo.

Manifestare e continuare a denunciare il vero volto di questo colossale tempio dello sfruttamento e dell’ipocrisia è diventato un reato. Così come lo diventa evidenziare ruoli oggettivamente complici quale quello della Cgil che, non contenta di aver firmato un accordo per il lavoro sfruttato, precario e gratuito, decide di celebrare proprio dentro l’Expo un incontro del suo massimo organo dirigente, a dispetto di quel mondo del lavoro che di negazione dei diritti, in questi anni, ne ha fatto incetta.

La deriva autoritaria continua, cosi come ci ricorda la Val Susa, Bologna e Ventimiglia, tanto per restare alla cronaca delle ultime due settimane,  a questo occorre dare risposte concrete.

Organizzare ogni forma di resistenza è il primo passo.

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *