Cittadini, lavoratori e movimenti livornesi si sono mobilitati al fianco di Sara, la lavoratrice licenziata dalla Unicoop Tirreno. Un nutrito gruppo di lavoratori ed esponenti dei movimenti sociali sta presidiando a Livorno l’ingresso del centro commerciale “Le Fonti del Corallo” per protestare contro il licenziamento di Sara Catola, delegata sindacale USB presso all’’Ipercoop della città toscana. “Ci dà forza la risposta della città di Livorno, che testimonia la solidarietà nei confronti di Sara e sottolinea l’enormità della sanzione adottata rispetto a quanto contestato alla nostra delegata”, afferma Francesco Iacovone, dell’Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato. “Con il suo stipendio part-time di 700 euro al mese, Sara, che ha 3 figli, fino a ieri portava a casa l’unico reddito familiare. Oltretutto, in 12 anni di anzianità lavorativa in Coop non aveva ricevuto una lettera di contestazione disciplinare”. Il rappresentante USB torna a sottolineare come “La condizione delle donne nel commercio e nella grande distribuzione è ormai insostenibile e Sara è soltanto la punta di un iceberg fatto di precarietà, di bassi salari e di diritti sempre più erosi dall’arroganza delle aziende”. “Stamane abbiamo lanciato, con un post su Facebook, l’hashtag #iostoconSara, che in rete è divenuto virale. L’USB continuerà a sostenere questa vertenza con tutte le sue forze – conclude Iacovone – per Sara, per la dignità e per migliorar la condizione delle donne nei luoghi di lavoro”.
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