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Solidarietà agli studenti che hanno contestato Panebianco

In un recente editoriale apparso sul Corriere della Sera, il professore Panebianco, dopo aver difeso il Muos, ritenendolo un prezioso strumento di difesa per prevenire eventuali attacchi missilistici e dopo avere ridicolizzato le mobilitazioni di chi si oppone, si è spinto oltre, scrivendo testualmente quanto segue: 
“Ciò che accade attorno a noi, dovrebbe convincerci di quanto inconsistenti siano le giaculatorie sulla necessità di una Europa politica, la quale, come è noto, viene sempre evocata solo quando si parla di Euro e di banche.
Si dimentica che le unificazioni politiche non si fanno col burro ma con i cannoni. Sono sempre state guerre e minacce geopolitiche a innescarle.”.
Tradotto, significa molto semplicemente che le nazioni si costruiscono con le guerre e, dunque, prepariamoci alla necessità di milioni di morti per costruire il processo europeo tanto caro al professor Panebianco. 
Spingiamoci allora in guerra e mettiamo a tacere tutti quelli contrari, che siano le popolazioni no Muos o gli studenti che contestano. 
Da più di dieci anni le potenze mondiali fanno una guerra continuata col risultato di lasciare al suolo centinaia di migliaia di corpi straziati dalle cosiddette bombe umanitarie e milioni di donne, bambini, uomini in fuga in ogni parte d’Europa e che da ogni parte di Europa vengono respinti.
Noi siamo quelli che si oppongono a queste politiche e stiamo con chi si oppone.
Noi siamo per cacciare la guerra e chi la guerra la rivendica. 
Solidarietà agli studenti che hanno contestato Panebianco.
Costruiamo la giornata di mobilitazione contro la guerra del 12 marzo.

Bologna, 24 febbraio 2015 – ROSS@ Bologna

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