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Lotta per la casa a Padova. “No allo stato di guerra!”

All’alba del 18 febbraio scorso la questura di Padova ha effettuato un blitz repressivo  contro il Comitato di Lotta per la Casa di Padova.

Sono state perquisite le abitazione di 11 compagni di cui 4 sono stati costretti agli arresti domiciliari, 2 al divieto di dimora e 5 all’obbligo di firma. 

Inoltre è stata sequestrata e sigillata le sede dell’associazione Nicola Pasian in piazza Toselli punto di riferimento del Comitato di Lotta per la Casa, dell’Asd Quadrato Meticcio, del doposcuola, della Boxe Popolare Chinatown, della biblioteca del Centro di Documentazione C. Giacca e della web radio RadiAzione (a cui è stata requisita tutta la strumentazione). 

Agli 11 compagni oltre ad essere contestati fatti specifici (occupazioni e picchetti antisfratti) è anche stata contestata l’accusa di associazione a delinquere.

Un fatto gravissimo perché in questo modo si cerca di criminalizzare la dimensione collettiva della lotta e della resistenza popolare. 

In pratica si vorrebbe fare in modo che quando più persone si organizzano assieme per lottare contro il caro vita, contro gli sfratti, contro le angherie padronali questo diventi di per sé reato, indipendentemente dalla partecipazione personale ai singoli episodi di resistenza (ammesso e non concesso che questi possano in qualche modo configurare dei “reati”).

E chiaramente l’accusa di associazione a delinquere permette di comminare misure cautelari preventive che sarebbero impensabili imputando “solamente” l’occupazione di una casa o un picchetto antisfratto.

O di sequestrare i luoghi e gli strumenti dell’organizzazione popolare come è avvenuto con la sede di piazza Toselli e con la web radio RadiAzione.

Il blitz del 18 febbraio rappresenta un pericolosissimo precedente e un passo avanti della repressione delle lotte nelle fabbriche e nel territorio. 

Dopo 8 anni di crisi, mentre pochi grandi industriali e banchieri si arricchiscono a dismisura e al contrario lavoratori, pensionati e disoccupati sono ridotti alla fame il pericolo che “una scintilla possa incendiare la prateria” si fa sempre più concreto.

Se a questo si aggiunge la deriva guerrafondaia dell’Italia, dall’Unione Europea e della Nato, il prossimo attacco alla Libia che Renzi e Hollande discuteranno nel meeting di Venezia dell’8 marzo… sono evidenti le ragioni per cui si cerca  con ogni mezzo di tappare la bocca all’opposizione di classe cercando di imporre un vero e proprio “Stato di guerra” che la riduca al silenzio.

SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI E ALLE COMPAGNE DEL COMITATO DI LOTTA PER LA CASA

Rete dei Comunisti – Padova

 

 

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