A Roma la candidata M5S Virginia Raggi ha stravinto nel ballottaggio della Capitale con una percentuale superiore al 65% secondo le rilevazioni su quasi la metà dei seggi. Roberto Giachetti (Pd), ha riconosciuto subito la sconfitta e ha chiamato la rivale per congratularsi con lei. Risultato analogo a Napoli dove Luigi De Magistris avrebbe per ora il 67% e quasi il doppio del candidato del centro-destra Lettieri. Le previsioni non solo elettorali, ma anche sulle potenzialità politiche di Roma e Napoli trovano conferma. Sorpresa a Torino dove la candidata M5S Chiara Appendino espugna una roccaforte storica del Pd (e del patto con la Fiat e Banca Intesa-San Paolo) vede ormai consolidato il risultato del 54% nei confronti del sindaco uscente del PD Fassino. Gli uomini di Renzi si salvano solo a Bologna con il 54% di Merola, mentre faticano a Milano dove Sala ha vinto per il rotto della cuffia (il 51%). Importante anche il risultato del tutto imprevisto a Latina, città storicamente di destra, dove ha prevalso la lista Latina Bene Comune.
Roma e Napoli, per le loro percentuali, si confermano le aree metropolitane dove è spirata con maggior forza la voglia di rottura e cambiamento. Ma il risultato di Torino, dopo quello di Livorno un anno fa, dimostra come nelle ex città industriali in declino cresce la spinta per mettersi di traverso ai comitati d’affari che hanno contribuito a impoverire le città e a devastarne le periferie.
Adesso occorre che le aspettative non vengano disattese ma riempite di contenuti e conflitto sociale per ribaltare le priorità e rimettere al primo posto le esigenze popolari.
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Gigliola Donadio
L’unico dato certo e inequivocabile,oltre ovviamente alla schiacciante vittoria delle candidate grilline a Roma e a Torino, è che a Napoli stravince Luigi De Magistris nonostante una forte astensione e con lui la Sinistra nel senso più vero,netto e inequivocabile del termine.
Quella Sinistra che riassume il meglio della democrazia partecipativa e dell’antagonismo, che si concretizza in quelle realtà politiche e sociali aggregative,così virtuosamente presenti nel tessuto sociale e popolare della città,come l’Ex OPG occupato o Insurgencia e che nel resto del territorio metropolitano nazionale è data pressoché per dispersa.
Quella Sinistra che non ha bisogno di travasi elettorali dal centro destra e dai delusi del PD come il M5Stelle per affermarsi nelle Istituzioni.
Quella Sinistra che non ha bisogno del M5Stelle a cui fare sponda per esistere,anzi esiste proprio come proposta marxianamente alternativa e a prescindere da qualsiasi supporto o intesa con il movimento grillino.
Quella Sinistra che riesce a radicarsi nel tessuto popolare e quindi a riprendersi i suoi storici spazi elettivi e che può rappresentare esemplarmente la ripresa di una coscienza di classe e con essa un fruttuoso conflitto di classe che possa rispondere al violento attacco del capitalismo globalizzato.
Quella Sinistra baluardo dei diritti sociali e dei Beni Comuni dove la qualità della vita è prioritaria al pari dei beni essenziali e della giustizia sociale.
Quella Sinistra che a Napoli inizia ad essere una realtà concreta e sedimentata e che dovrebbe essere modello in Italia,ora,subito, per ricostruirne una nazionale e sovranazionale.