Il Comitato No Tunnel TAV risponde al sindacato
I membri del comitato No Tunnel TAV di Firenze hanno letto le dichiarazioni del segretario FILLEA CGIL Marco Bennati in cui il sindacalista si lamenta per la mancata assunzione a tempo pieno di 35 lavoratori nei cantieri TAV ai Macelli (cui ovviamente va la solidarietà del Comitato). Al segretario “sembra inverosimile che ora si riesca a cambiare un progetto in questa fase dei lavori”. http://www.lanazione.it/
Il Comitato che si oppone al progetto TAV fiorentino ha tentato da dieci anni di avere un confronto con i lavoratori dei cantieri e con i sindacati che dovrebbero tutelarli; non è mai stato possibile un contatto, se non sporadico, con i primi per la ferma opposizione dei secondi.
I sindacati confederali sono stati invitati più volte a verificare con i cittadini le difficoltà, l'inutilità , i pericoli dell'opera sotterranea, ma evidentemente si è preferito attenersi alle linee politiche dei loro partiti di riferimento che hanno sempre più badato al sistema degli affari che non agli interessi dei lavoratori.
Il segretario della FILLEA si meraviglia che solo oggi si scopra “una alternativa al progetto”; evidentemente fin'ora è stato distratto. Il Comitato lo dice da molti anni, almeno dal 2007, anno in cui fu pubblicato un testo di analisi del progetto di sottoattraversamento dove tecnici dell'Università e seri professionisti facevano presenti i problemi e l'irrealizzabilità dell'opera.
Nel 2011 fu pubblicato un altro testo: “TAV sotto Firenze. Impatti, problemi, disastri, affari e l'ALTERNATIVA POSSIBILE” dove si dimostrava la possibilità di potenziare le linee di superficie sia per il transito dei treni AV, sia per creare qualcosa di più di un normale servizio regionale: un servizio di treni metropolitani e suburbani in città, nella Piana, nel Mugello, nel Valdarno.
Evidentemente la politica locale e i suoi satelliti hanno tenuto gli occhi accuratamente chiusi per non vedere ciò che da subito era evidente: il sottoattraversamento TAV era irrealizzabile.
Il Comitato spera che presto ci possa essere un dialogo tra lavoratori, cittadini e loro tecnici in cui si possa finalmente capire che con le stesse risorse che si sono vergognosamente gettate in un buco ai Macelli (760 milioni!) si potrebbe creare un moderno ed efficiente servizio su rotaia creando moltissimi posti di lavoro non solo nei cantieri, ma nel tempo, garantendo un efficiente servizio di trasporto pubblico locale.
Il Comitato si augura che nel sindacato ci sia una seria analisi di quanto avvenuto: ci troviamo un insufficiente servizio ferroviario regionale, un indecente servizio da parte della privatizzata ATAF, un faraonico sistema di tranvie che sono le più costose di Europa e una disoccupazione spaventosa.
Se si andasse verso un vero sviluppo di quanto esistente nel campo dei trasporti, se si promuovesse una gestione dei rifiuti il cui cardine sia il riuso e il rifiuto dello spreco, se si facesse una seria politica urbanistica e della casa, avremmo ancora speranze per poter superare una crisi che pare senza uscita, si creerebbero davvero molti più posti di lavoro andando incontro alle esigenze della società invece che agli interessi di quella esigua minoranza che è il sistema politico/affaristico dominante anche a Firenze.
I cittadini del Comitato sono sempre aperti al dialogo.
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