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Se la divisa diventa un gadget salviniano

Non ci dilungheremo affatto sulla risibile notizia di un tal Matteo Salvini vestito con una maglietta della polizia (divisa estiva?). Il personaggio, dopo esser stato scelto come "l'altro Matteo" per tentare di raccogliere il malessere suscitato dal primo, è ormai in caduta libera.

Giusto un pensiero ci sembra necessario. La divisa – di qualsiasi corpo armato – serve a distinguere i "civili" dai "titolari del monopolio della forza" attribuito allo Stato.

E' noto che tutto ciò che è "pubblico" ha ormai poco valore, ma sulla divisa – se Salvini non dovesse venir denunciato da nessuno organo dello Stato – si potrebbero a questo punto giocare provocazioni interessanti.

Recita l'art. 498 codice penale:

Chiunque, fuori dei casi previsti dall’articolo 497 ter, abusivamente porta in pubblico la divisa o i segni distintivi (1) di un ufficio o impiego pubblico, o di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, ovvero di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato [348], ovvero indossa abusivamente in pubblico l’abito ecclesiastico, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da centocinquantaquattro euro a novecentoventinove euro (….).

Per le violazioni di cui al presente articolo si applica la sanzione amministrativa accessoria della pubblicazione del provvedimento che accerta le violazioni con le modalità stabilite dall’art. 36 e non è ammesso il pagamento in misura ridotta previsto dall’art. 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689

E' pacifico che, a legislazione vigente, indossare una divisa militare senza averne titolo è una reato minore che non rientra affatto tra le manifestazioni della "libertà di opinione" per cui – giustamente – un parlamentare non può essere sottoposto a processo. Quindi, anche se fosse un parlamentare italiano, anziché "europeo", Salvini dovrebbe esser regolarmente perseguito a termini di legge.

Ricordiamo qui che l'immunità dei parlamentari europei come Salvini è regolata dall'articolo 9 del  Protocollo sui privilegi e sulle immunità delle Comunità europee siglato a Bruxelles l'8 aprile 1965:

"i membri del Parlamento europeo non possono essere ricercati, detenuti o perseguiti (legal proceedings) a motivo delle opinioni o dei voti espressi nell'esercizio delle loro funzioni"

Se non fosse denunciato – ne siamo praticamente certi – si creerebbe infatti un precedente di una certa rilevanza. Per esempio e per assurdo: se alla prossima manifestazione antagonista tutti i partecipanti indossassero la maglietta che portava Salvini, si creerebbe o no qualche problema per i gestori dell'ordine pubblico?

 

 

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