Menu

Domenica Renzi a Catania. Scatta la zona rossa

Traffico bloccato e varchi di accesso presidiati da polizia, carabinieri, guardia di finanza ed esercito per un'area 300 volte superiore a quella dove si tiene la festa nazionale del Partito Democratico.

L'11 settembre Catania sarà ostaggio del Presidente del Consiglio e delle incredibili misure di "sicurezza" approntate da Comune, Questura e Prefettura.

E' evidente a ogni persona di buon senso che non c'entrano nulla i dispositivi antiterrorismo. Altrimenti pari controlli dovrebbero essere proposti ogni giorno in ogni ospedale, scuola, centro commerciale, strada affollata, discoteca, concerto, festa religiosa. Situazioni ed eventi che attirano migliaia di persone in più rispetto alla festa nazionale del PD.

La "sicurezza antiterrorismo" è lo strumento con cui il Governo e i vertici delle forze dell'ordine intendono derogare ai diritti costituzionali e reprimere il dissenso.

Abbiamo il dovere di pretendere libero accesso a ogni area della città.

Per questioni di ordine pubblico non si tiene in ostaggio una città ma, in caso, si sceglie un posto più consono per la visita del Presidente del Consiglio.

Lo stesso Presidente del Consiglio che dichiarava pochi mesi fa: "non voglio la scorta, la mia scorta è la gente. Non posso e non voglio passare dalla bicicletta all'auto blu. Sono stato sempre in mezzo alla gente e continuerò a farlo".

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *