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Manifestazione a Bologna. Parlano gli studenti

Intervista con uno degli studenti bolognesi, realizzata da Radio Città Aperta. ALle 16 ci sarà una manifestazione con partenza da piazza Verdi.

E' stata convocata, per questi minuti, una conferenza stampa. Quale è la situazione adesso? Dove siete?

Io al momento sono qui, di fianco a Luca del Collettivo Universitario Autonomo e Martin invece della Campagna Noi Restiamo Bologna. Siamo riuniti in piazza Verdi, che è una delle piazze centrali della zona universitaria, stiamo attendendo, appunto, la conferenza stampa.

 

Quale è il clima dopo un evento che è, come minimo, singolare? Vedere le immagini della polizia dentro la biblioteca è stato un colpo…

Sì, esatto. La situazione è stata molto pesante. Comunque sia, quello che è successo ieri in realtà è la punta di un iceberg di varie misure che l'università sta attuando, sia a livello molto pratico, molto visibile, come appunto la scelta di installare tornelli all'interno del numero 36 di via Zamboni, che è una sala studio che è sempre stata aperta e ha una comunità, comunque sia, che esula dagli studenti. Ma che, anche a seguito di questa realtà, comunque si è creato un gruppo di persone, magari non esattamente politicizzate, che comunque volevano difendere questo spazio. Comunque c'è dello sgomento anche per questi.

 

Capiamo lo sgomento. La molla, la miccia che ha scatenato tutto, è stata questa decisione di installare dei tornelli che dovevano limitare, se ho capito bene, l'accesso degli studenti alla biblioteca di via Zamboni 36. E' un po' il simbolo della situazione più in generale dell'Università italiana, cioè limitare l'accesso e rendere più complicato l'accesso allo studio, rendere più costoso l'accesso allo studio. Insomma, quello che dovrebbe essere uno spazio di tutti diventa uno spazio solo per alcuni. Vedi questo parallelo tra i tornelli in biblioteca e, più in generale, il mondo universitario italiano?

Sì. Parlavo appunto di questo limite fisico dei tornelli, ma in realtà c'è anche una divisione, un tentativo di divisione, tra università di serie A e università di serie B. Dove, appunto, l'università di serie B è quella con delle che comunque sono altissime da sostenere per gli studenti e non sempre creano degli inserimenti lavorativi immediati, ma anche, magari nel corso dei cinque anni non assicurano un lavoro ad una persona, una formazione ad uno studente. E invece università che costano più o meno dai 5.000 euro in su annui, che si potrebbero caratterizzare come università di serie A e che sono quelle invece che garantiscono un inserimento lavorativo solo a chi può permettersi, appunto, una tassa così costosa.

 

In effetti, i tornelli rappresentano una situazione ben più complessa. La conferenza stampa non è iniziata ancora, giusto?

Non è iniziata. Nel caso potevo passare una persona del collettivo autonomo universitario, Luca, se volete fargli qualche domanda invece su quello che si farà…

 

Magari. Ti ringrazio …

Ciao a tutte e tutti, sono Luca.

 

Ciao Luca buongiorno, grazie per essere con noi, intanto.

Grazie a voi.

 

Abbiamo un po' riassunto quello che è successo negli ultimi due giorni. Con te volevo invece parlare di che cosa succede adesso, quale è la risposta che darete ai fatti di ieri.

I fatti di ieri sono arcinoti, quindi non ci torno sopra. La risposta di oggi è abbastanza, come dire, condivisa, collettiva e compatta. Adesso, tra poco, andrà in scena la conferenza stampa collettiva dove prenderanno parola tutti gli studenti e le studentesse che ieri erano a studiare al 36 e che hanno subito l'aggressione scellerata della celere. A seguire, alle 16, partirà da piazza Verdi un corteo condiviso in cui ci sarà spazio per tutti e per tutte gli studenti e le studentesse che hanno riconosciuto come scellerato, selvaggio e inaudito quello che è accaduto ieri. Quindi una risposta traversale, larga, studentesca, ma che vuole parlare anche alla città di Bologna dei fatti inauditi che sono accaduti e vuole rispedire al mittente per chiedere le immediate dimissioni del questore Coccia e del rettore Ubertini, che di concerto hanno perpetrato la scellerata iniziativa di ieri, con l'irruzione nella sala studio, le manganellate agli studenti che stavano studiando, scrivendo la tesi e che si sono visti lanciare contro delle seggiole … E poi in strada, tutto il resto … L'abbiamo visto, non sto ad aggiungere altro visto che è già noto.

 

Sì. Le immagini parlano chiarissimo, veramente c'è poco da aggiungere… Ti ringrazio. Ti volevo chiedere: state bene? C'è qualcuno che si è fatto male?

Sì. Ci sono stati alcuni ragazzi feriti, però niente di gravissimo. Adesso siamo tutti di nuovo in piazza e andiamo avanti insieme.

 

E andiamo avanti insieme… Bene così. Grazie allora.

Grazie a voi.

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