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Bologna. Corteo e cariche della polizia, oggi di nuovo in piazza

Una grande manifestazione ha attraversato le strade di Bologna reagendo al brutale intervento della polizia di giovedi alla biblioteca universitaria. Lo striscione di apertura chiedeva le dimissioni del rettore Ubertini e del questore Coccia, ritenuti complici e responsabili di quanto è stato ampiamente documentato da video e fotografie in queste ore. I luoghi di studio dell'università violati da decine di agenti di polizia armati con caschi e manganelli, studenti strattonati, pestati, fermati dentro la biblioteca. Il tutto autorizzato da un rettore che è venuto meno al suo ruolo.

Da parte sua il sindaco Merola non ha perso tempo – nè sorpreso nessuno – schierandosi immediatamente a sostegno del rettore e del questore. E' il dna malato della autorità istituzionali di Bologna, lo stesso che quaranta anni fa portò i carri armati nelle strade e tra i portici della città, che uccise Francesco Lorusso, che scavò un fossato tra i giovani e il "partito di governo" della Vecchia Signora.

Il corteo di protesta, più di 1500 persone, è partito nel pomeriggio da Piazza Verdi ed è tornato alla biblioteca ieri invasa dagli agenti. Con uno scenario ormai tristemente consueto per Bologna, ci sono state le cariche della polizia contro gli studenti e i giovani in piazza. Il corteo però non si è disperso ed è tornato in piazza Verdi dove è stato nuovamente caricato; uno studente e due studentesse, Orlando, Sara e Giulia, sono state fermati e portati in Questura. Per Orlando e Sara sono stati confermati gli arresti, Giulia è stata rilasciata.

Per domani, sabato, è stata convocata alle 17.00 una nuova manifestazione da Piazza Verdi, il cuore della zona universitaria.

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