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Nessuna complicità con la guerra. Le piazze prendono vita

Non è l'aria delle grandi mobilitazioni contro la guerra del 2003, un contesto irripetibile e sul quale è inutile nutrire nostalgie o paragoni, ma finalmente alcune piazze vedono gente metterci la faccia contro i bombardamenti statunitensi sulla Siria e l'escalation di guerra. E' avvenuto sabato a Milano e Brescia, lunedi a Genova e oggi tocca a Roma dove Eurostop, Prc, rete No War hanno organizzato un presidio alle 17.00 in piazza Barberini (vicino ambasciata Usa), mentre a Napoli si sta discutendo la proposta di una manifestazione al comando Nato di Lagopatria/Giugliano.

"L’amministrazione Trump ha scatenato unilateralmente i bombardamenti sulla Siria innescando il rischio di una escalation di guerra che potrebbe ben presto estendersi anche alla Corea" denuncia Eurostop in un comunicato, sottolineando come "Il governo italiano e quelli europei hanno appoggiato l’avventurismo militare statunitense assicurando ancora una volta le basi di partenza della flotta che ha lanciato i missili sul territorio siriano e sostenendone l’azione sul piano politico".

Iniziative ancora molto al di sotto dell'urgenza e del necessario ma che comunque possono avviare un ciclo di discussione e iniziativa sulla quale non si può perdere ulteriormente tempo. L’escalation militarista va fermata subito. L’Italia non deve farsi coinvolgere nella guerra. La guerra va fermata, con ogni mezzo necessario.

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