In questi giorni si fa un gran parlare di Atac, tutti mettono bocca tranne i diretti interessati, cioè i lavoratori. Qui di seguito, in cinque minuti, alcuni di loro, ci spiegano come stanno le cose…
Nel frattempo si viene a sapere che un altro milione di chilometri di linee urbane è stato privatizzato.
Come?
Si stanno per aprire i lavori tra le fermate Arco di Travertino e Termini della linea A della metropolitana, in vista della realizzazione della congiunzione con la linea C a San Giovanni. Pertanto la linea A verrà interrotta per tutto il mese di agosto tra le due stazioni e bisognava mettere in piedi il sevizio sostitutivo con “navette”.
La pensata dell’azienda – prima che il direttore generale Rota scegliesse di andarsene strepitando contro i “lavoratori che lavorano poco” – è stata decisamente “creativa”. Invece di usare i mezzi e il personale dell’Atac per coprire questo servizio temporaneo, ha chiesto a Tpl (l’azienda privata che copre già ora, in modo vergognoso, 105 linee urbane periferiche, in genere i quartieri al di là del Grande Raccordo Anulare; lasciando spesso a piedi i cittadini, e senza stipendio per mesi i dipendenti) di assumersi questo incarico. Ovviamente pagando, a spese dell’Atac.
La risposta è stata completamente negativa. La Tpl si è fatta due conti e avrebbe dovuto comprare una cinquantina di autobus e assumere i relativi autisti (su tre turni) per una commessa che dura soltanto un mese. Con inevitabili licenziamenti e conflitti a partire da settembre.
A quel punto i “fantasiosi” dirigenti di questa grande e massacrata azienda hanno proposto una sorta di “scambio in natura”: la Tpl si assume la coperture di questo mese di “navette” in cambio della privatizzazione definitiva di altre 6 linee. Fino alla fine del contratto di servizio con Tpl. Ossia per sempre, perché quando terminerà questo contratto ci sarà una gara per affidare il servizio a un altro gestore privato (nel caso che Tpl non volesse rinnovare).
Questa proposta è stata accettata e dunque Atac ha fatto l’ennesimo “affare” a perdere, sia per l’azienda, che per i lavoratori e i cittadini. Sei linee e circa un milione di chilometri, per sempre, in cambio di un mese su una frazione (cinque-sei chilometri) di una sola tratta.
Dei geni dell’economia!
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Alfredo
Parte di ciò che è riportato nell’articolo – nella mia opinione informata – è completamente falso.
Le linee TPL in Roma (059, 552, 213, 764, 763, 767, solo per indicarne alcune che prendo
almeno 3 volte a settimana), svolgono un servizio perfetto, puntuale e con vetture tutto
sommato funzionanti in ogni loro parte.
E’ scorretto scrivere delle affermazioni false da parte di – lavoratori? – che litigano con l’azienda
ed azienda che litiga con i lavoratori; mentre chi paga i conti di entrambi viene lasciato ad
assistere a questo sconcio teatrino pluridecennale.
Il servizio erogato dall’Atac, non è mai stato minimamente soddisfacente.
Alfredo