Bologna oggi si è svegliata più povera e grigia, sapendo che le istituzioni che la governano segnano un nuovo, vergognoso, passo in avanti nella gestione repressiva gestione repressiva del dissenso e dell’autorganizzazione. Quanto sta accadendo quest’oggi in città ci riempie di incredulità e rabbia: gli sgomberi contemporanei di Labàs e Crash, due centri sociali da anni inseriti nel tessuto cittadino e le cui battaglie politiche e sociali sono ampiamente riconosciute e condivise con chi vive sul territorio, dimostrano ancora una volta come Palazzo D’Accursio abbia scelto di gestire la città. Il pugno di ferro contro chiunque metta in pratica percorsi di socialità ed inclusione alternativi ai progetti speculativi e gentrificatori dell’amministrazione comunale dimostra la totale mancanza di volontà di dialogo da parte di Comune, Questura e Prefettura.
La Bologna che in tante occasioni ha mostrato di essere città aperta, inclusiva e solidale, oggi ha di che vergognarsi di chi l’amministra indegnamente. Le politiche messe in atto da tante amministrazioni PD, si rendono sempre più indistinguibili da quelle della destra più conservatrice sui temi della casa, della scuola, del lavoro, dell’immigrazione e di fronte a chi dissente si risponde con sgomberi, manganellate, criminalizzazione dei migranti e ordinanze che impediscono ai cittadini di vivere le piazze della propria città in modo libero e autodeterminato.
Questa deriva securitaria trova attuazione e adempimento a livello nazionale con i decreti Minniti-Orlando su migranti e decoro urbano e con il folle “codice di condotta” che lo stesso Ministro degli Interni vuole imporre alle ONG che salvano vite a largo delle nostre coste.
Noi, come abitanti di Bologna e della Bolognina, rivendichiamo la nostra alterità da tutto questo, rivendichiamo i percorsi e le attività di inclusione e solidarietà meticcia che da anni pratichiamo nel tessuto urbano di quartiere insieme con un’altra esperienza sociale libera ed autogestita quale è l’XM24, anch’essa da mesi sotto minaccia di sgombero. Esprimiamo dunque tutta la nostra solidarietà a Labàs e Crash. Non saranno le chiusure di spazi a fermare la nostra legittima aspirazione alla libertà.
Asia-Usb; Concibò; Palestra popolare Teofilo Stevenson: Scuola popolare di musica Ivan Illich; Eurostop: Noi Restiamo; Rete dei Comunisti; Xm24
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andrea
Ho assistito con grande rabbia ieri mattina a ciò che stava avvenendo a Bologna dove un manipolo di poliziotti sgombrava, con un uso della forza sproporzionato rispetto alla presenza dei nostri compagni, Labàs e Crash spazi occupati molto conosciuti nel territorio e molto attivi. L’uso così sproporzionato della forza ha sicuramente solo finalità di propaganda da parte della polizia a fini di deterrenza. La filosofia è chiara e ben delineata nel comunicato sopra. Quello che mi ha spinto a scrivere è per ribadire la necessità di accelerare sulla via della costruzione di un nuovo soggetto politico antagonista in cui possano trovare spazio e vivere anche esperienze come quelle di bologna. La riflessione sulla natura e caratteristiche che questo soggetto dovrà avere, che si protrae da tempo, è superata da eventi come questi e come quello che coinvolge la politica verso le ong per citare un altra questione. Non si può più aspettare altrimenti si lascerà campo libero alla politica securitaria senza che la sinistra di classe organizzata batta un colpo
Coordinamento Nazionale No Triv
COMUNICATO STAMPA
SGOMBERO LABORATORIO LABAS A BOLOGNA – NUOVA VERGOGNA NAZIONALE
Rispondi all’assenza delle istituzioni e del Comune facendo ciò che loro dovrebbero fare e non fanno? Riqualifichi un’ex Caserma di proprietà dello Stato (Cassa Depositi e Prestiti)? Ti permetti perfino di organizzare al suo interno un dormitorio sociale autogestito, gli orti, un mercato di prodotti bio, una scuola di italiano per gli immigrati,mostre e concerti dal vivo gratis? Fai pratica di accoglienza, integrazione e socializzazione finanziandoti con donazioni? Sei la prova provata di come la società civile sia in grado di auto-organizzarsi e di dare quelle risposte che il nuovo Stato post-sociale non vuole più dare?
Ecco: in un Paese normale forse farebbero a gara a sostenerti e, perfino, a fare di te il “campione nazionale” della sussidiarietà orizzontale. In un Paese retto da una classe dirigente scadente ed inadeguata invece finisce che vieni trascinato fuori e preso a manganellate.
Riconosciuta da tutti l’indiscussa utilità sociale delle attività del Labas, Cassa Depositi e Prestiti, proprietaria dell’immobile, ed ancor più il Sindaco di Bologna avrebbero dovuto individuare già da tempo una soluzione alternativa allo sgombero dell’ex Caserma Masini ma non lo hanno fatto, dimostrando in questo il massimo dell’irresponsabilità politica e dell’incapacità.
Lo sbocco voluto e ricercato di questa situazione irrisolta lo si è avuto in una giornata di agosto, all’alba, nello stile tipico di chi usa il pugno di ferro solo con gli indifesi: un colpo autoritario, basso e vile, indegno di un Paese che ama definirsi civile e democratico, retto da una classe dirigente a cui di civile e democratico non è rimasta neppure la forma.
Roma, 9 agosto 2017
Associazione A Sud Onlus
Coordinamento Nazionale No Triv
Rete della Conoscenza