Oggi. mercoledì 6 dicembre, sciopero generale a Melendugno. Tutto il paese si è fermato e un corteo si è mosso fino a San Foca, per dire NO al Tap e alla repressione contro il movimento popolare che difend gli ulivi centenari e rifiuta la “grande opera” che serve tanto alla Germania e a chi la costruisce.
Almeno tremila persone hanno sfilato oggi in corteo a Melendugno nel giorno dello “sciopero” contro il contestato gasdotto Tap che prevede l’approdo a San Foca. La manifestazione è stata aperta dai bambini e dagli studenti, poi ci sono intere famiglie, persone giunte dai paesi limitrofi, cittadini di ogni età. Lungo tutto il tragitto era impossibile trovare un’attività aperta, nemmeno un bar per un caffè: sportelli fruibili solo nell’ufficio postale. Il centro di Melendugno è tappezzato di manifesti: “chiudo per dignità”.
Al termine del corteo la gente si è radunata in piazza dove si sono succeduti gli interventi. Il sindaco Potì ha letto un messaggio di solidarietà e vicinanza inviato anche dai parroci del comprensorio, con l’autorizzazione del vescovo di Lecce, Michele Seccia, che ha subito preso una posizione di contrarietà rispetto all’infrastruttura energetica, i cui lavori stanno entrando in fase operativa con un lungo muro cinto di filo spinato che circonda il cantiere.
Centrale anche il discorso contro la repressione delle lotte. che vuole imporre una nuova dittatura.
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