I primi exit poll per le elezioni 2018. Naturalmente già dovreste sapere che l’attendibilità di questa rilevazione – interviste fatte a campione all’uscita dai seggi – è relativamente scarsa, con oscillazioni fortissime (anche il 5%) tra risultati attesi e quelli veri, diramati dal ministero dell’interno man mano che arrivano dai seggi.
Stesso discorso per le proiezioni, che verranno elaborate su dati provenienti dai seggi, abbassando il margine d’errore col passare delle ore.
Comunque sia sono indicativi di “tendenze”, che vanno prese con le molle. Anche perché la novità del “tagliando anti-frode” ha allungato enormemente i tempi di votazione per ogni singolo elettore. Al punto che il ministero ha dovuto autorizzare i vicepresidenti di seggio a fare le stesse operazioni del presidente – strappare il tagliando prima di consegnare al scheda, verificare la corrispondenza tra tagliando e scheda dopo il voto, inserimento delle schede nelle urne) – per velocizzare al massimo le operazioni.
Alle 19 l’affluenza era abbastanza alta, il 58,5%, non paragonabile con quella del 2013, quando si votò anche la mattina del lunedì. Si moltiplicano anche le voci di brogli, visto che molti presidenti hanno inserito le schede nelle urne dopo aver fatto allontanare l’elettore (motivando con la necessità della verifica del tagliando). Alle 23,20 l’affluenza è ancora un dato provvisorio, ma sembra attestarsi intorno al 72% (nel 2013 era stata del 75).
Nota metodologica di Franco Astengo, redatta alle 21,46 di domenica 4 marzo, per una lettura possibile dell’affluenza. Alle 19 l’affluenza si colloca poco sopra il 58%, un punto di più rispetto al referendum 2016 vero possibile riferimento per via della identità d’orario di apertura dei seggi. Una proiezione possibile colloca la partecipazione al voto alle 23 attorno al 65% 66% rispetto al 75% del 2013. Quindi nessuno potrà vantarsi di aver intercettato l’astensionismo (certo scambi soggettivi ce ne saranno stati ma complessivamente il dato sarà quello). Questo significa che il 3% si collocherà all’incirca sui 950.000 voti. Da notare il caos, le code e i tanti errori ai seggi: improvvisazione e pressapochismo se si pensa alla vicenda degli scrutini dei vati arrivati dall’estero. Verificheremo la situazione alle 23, quando le TV strombazzeranno exit – poll privi di reale validità scientifica (considerato il complicato sistema di conteggio dei voti con la tripla “spalmatura”. Tralasciamo per carità di patria il discorso sull’attribuzione dei seggi). In sostanza l’organizzazione elettorale quale parte integrante di una vera e propria”autobiografia della nazione”
Comunque sia, ecco i primi numeri da indagare con l’aiuto degli indovini. Le due proiezioni sono relatove al solo Senato che viene scrutinato per primo:
LA7 RAI 1° Proiezione Senato La7 2° Proiezione Senato La7
Potere a Popolo 1,4 – 2,0 1,4 1.2
Movimento Cinque Stelle 28,8 -30,8 29,3 -32,5 33,1 33.6
Coalizione centrodestra
Forza Italia – Berlusconi 13,5 – 15,5 12,5 -15,5 14,1 14,1
Lega – Salvini 12,3 -14-3 12.5 – 15,5 17,3 17,4
Fratelli d’Italia – Meloni 4,4 -5,4 3,5 -5,5 4,2 4
Noi con l’Italia – Udc 1,8 – 2,4 1 – 3 1 1
Coalizione Pd
Partito Democratico 21 -23 20 – 23 18,7 18,3
Bonino +Europa 2,5 -3,4 2 – 4 2,6 2,3
Lorenzin Civica Popolare 0,4 -1 0 – 2 0,5 0,6
Insieme 1 0,6 0,8
Svp
Liberi e Uguali 5,2 – 6,2 3 – 5 3,3 3,3
Certezza di brogli, invece, nel voto degli italiani all’estero.
Brogli nel voto degli italiani all’estero attraverso una compravendita di 3.000 voti a Colonia, in Germania, documentata da un filmato esclusivo, ripreso 4 giorni fa con una candid camera. È quanto promettono di svelare Le Iene con un servizio che andrà in onda stasera.
«Noi avevamo già denunciato con quattro servizi – si legge sul sito del programma Mediaset – la possibilità di brogli con il voto degli italiani all’estero grazie alla testimonianza di “cacciatori di plichi”, ovvero cacciatori di schede ancora da votare. Purtroppo da allora non è cambiato nulla e nessuno è intervenuto».
Le schede, denunciano Le Iene, non vengono solo raccolte con il “porta a porta” ma vengono pure comprate quelle stampate direttamente dalle tipografie. «La truffa – continuano – coinvolgerebbe anche alcuni consolati. Con cifre economiche e di numero di voti che spaventano».
«C’è stata una battaglia fino all’ultimo sangue perché era tanta la concorrenza però i miei risultati li ho portati lo stesso», racconta alle Iene il cacciatore di plichi che con queste elezioni avrebbe guadagnato, soltanto lui, 3.350 euro. Le Iene si sono infiltrate in una vera e propria trattativa e l’hanno documentata. Oggetto di scambio: 3.000 voti.
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