Per chi voleva capirlo era già chiaro in campagna elettorale, con le visite di Di Maio a Washington e Londra e con i suoi elogi a Macron. Tuttavia molti compagni, alcuni particolarmente radicali, hanno continuato a voler credere e a far credere che questo M5S, finite le tattiche elettorali, sarebbe poi stato di nuovo euroscettico e non schierato con la NATO, anzi per alcuni persino filorusso.
Ora questi compagni faranno fatica ad ignorare, ma ci proveranno lo stesso, ciò che Di Maio ha dichiarato a Mattarella e a tutto il popolo. Noi sosteniamo “tre SÌ”, ha detto il candidato capo del governo, all’Euro, alla UE, alla NATO. E lo ha detto con una enfasi che scavalca persino i fanatismi euroatlantici di Emma Bonino.
A questo punto se Di Maio facesse un governo col PD, che piace tanto a quei compagni che “oddio tornano Salvini e Berlusconi”, questo governo sarebbe a destra di quello di Macron. Se invece riuscisse ad allearsi con la Lega, per mantenere i suoi “tre SÌ” e non far sfigurare l’alleato dovrebbe concedergli tutto sul piano di legge, ordine e pistole.
A queste due belle prospettive hanno contribuito anche quei compagni che hanno sdegnato Potere al Popolo, perché non sufficientemente radicale, “ah, sull’euro non siete decisi”, e perché ininfluente. Non bisogna sprecare voti, ci hanno detto, bisogna votare per il “vero cambiamento”.
Un cambiamento che dovrebbe cominciare da “tre SÌ” ai poteri e alle politiche, che sotto varie forme comandano in Italia dal 1947. Salvo nei periodi quando dall’opposizione, e non dal governo, il PCI, le sinistre, le lotte popolari sono riusciti a cambiare in meglio il paese.
Oggi la sinistra è stata distrutta dal PD e dal centrosinistra, e questi compagni, invece che dare una mano a chi prova a ricostruirla, si affidano a chi ha come massimo modello Alcide De Gasperi, che di quei “tre SÌ” è l’inventore e il nume tutelare. Consiglierei a questi compagni di leggersi venti volte Il Gattopardo, e centocinquanta volte la pagina ove si spiega che, affinché non cambi nulla, deve cambiare tutto. Questo prima di dire altro. Ma so che non lo faranno e continueranno a spiegarci che bisogna impedire il ritorno di Berlusconi, che Di Maio è costretto a dire quelle cose, ma ne pensa altre.
Poi quando si saranno accorti anche loro che l’unico cambiamento è stato sui vitalizi dei parlamentari, e che sulle pensioni e sul lavoro non si è modificata una cicca, allora quei compagni cominceranno di nuovo a piangere e a recriminare.
Contro tutto e tutti, tranne che contro se stessi.
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Fabio
Quanto è sacrosanto ciò che dici! Anche io per un attimo, visto lo scarso risultato dopo averlo votato (ma senza quasi campagna elettorale era impossibile pretendere di più), mi sono quasi pentito della mia scelta. Quasi eh, visto che dopo un paio d’ore già si capiva dove andavano a parare i grillini…Poi ogni giorno che passava mi rendeva orgoglioso della mia scelta, e l’evidenza delle intenzioni di questa gente è talmente grossolana che nessuno la riesce a vedere. Un po’ come il gas nervino della Russia a dieci chilometri dal laboratorio inglese…