La sentenza odierna (27/4, ndr) della Corte di Cassazione boccia buona parte dell’impianto accusatorio della procura di Torino, che ha portato in due gradi di giudizio, 53 notav a maxi condanne e maxi risarcimenti.
Lo abbiamo sempre detto che “a processo” era la nostra storia, il nostro essere movimento, e che la feroce campagna accusatoria nei nostri confronti non fosse altro che una vendetta politica, utile a piegarci vista la longevità e la forza del nostro movimento.
La sentenza è articolata e sarà perfettamente comprensibile alla pubblicazione delle motivazioni ma possiamo tranquillamente dire che comporta un’ assoluzione totale , diverse assoluzioni per capi d’imputazione e risarcimenti non confermati sopratutto per i sindacati di polizia.
Per nessuno è stata confermata la sentenza di condanna e questo significa che l’impianto accusatorio della Procura di Torino è crollato (era stato fatto proprio dal tribunale di Torino anche in secondo grado).
Per nessun notav la pena diventa definitiva e per quasi tutti ci dovrà’ essere un nuovo processo in corte d’appello. Tutti i ricorsi fatti dalla procura generale con cui erano state impugnate le sia pur poche assoluzioni intervenute in appello sono stati respinti!
In ulteriore sintesi, la linea della procura di Torino, imbastita da Caselli e Maddalena, ed eseguita dai pm con l’elmetto, subisce una sonora sconfitta, con una sentenza di cassazione che la demolisce con forza!
Ora pretendiamo giustizia ulteriore e vogliamo mettere fine a quest’opera inutile e devastante, sempre più convinti e supportati dalle nostre ragioni.
Un giorno la storia renderà omaggio a quanti si sono spesi per il futuro di tutti noi, partecipando in prima persona, con generosità e passione. Per noi è già tempo di rimetterci in marcia, e il 19 maggio lo faremo con una grande manifestazione popolare da Rosta ad Avigliana!
Si parte e si torna insieme, sempre!
Avanti notav!
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