Il miracolo statunitense di riabilitare l’amianto. Al solito: quando non capite seguite “l’odore dei soldi” (e dei rimborsi)
Notizie di stampa attribuiscono a Trump l’ipotesi di riabilitare l’uso dell’amianto. Un assist alle multinazionali da parte di Trump sarebbe coerente con la sua politica. Forse è una mossa (anche) psicologica a favore delle prospettive di mercato per questa fibra mortifera che in Europa ha fatto 250.000 morti in dieci anni e solo per il mesotelioma. I consumatori potrebbero cominciare a diffidare di una merce che il venditore, nel suo Paese, ha messo al bando…
Ma negli Usa dovranno pure affrontare la sentenza che riconosce la causa professionale di un linfoma non Hodgkin a un giardiniere (**). E’ una sentenza da prendere in esame in tutti i Paesi del mondo. E in Italia, da subito, occorre fare di più, in attesa di una prevenzione primaria che il ceto politico europeo non vuole deliberare. In questa evitabile attesa occorre costruire l’anagrafe degli esposti e dei malati, come si è fatto per amianto e mesoteliomi. Se negli Usa si è giunti al risarcimento che è stato notificato dalla stampa, qui – più penosamente – si fa fatica (per essere eufemisti) persino per il riconoscimento della causa professionale in ambito assicurativo. Ovvio che la strada maestra rimane la prevenzione primaria: nel frattempo occorre riconoscere e risarcire, se non con 289 milioni di dollari per ognuno…in maniera comunque dignitosa.
(*) Vito Totire, medico del lavoro, Bologna. Da La Bottega del Barbieri
(**) è qui Monsanto condannata a pagare 289 milioni di dollari a un malato di … o qui La Monsanto dovrà risarcire un malato di cancro: condannata a … – Gds. Notizia tenuta curiosamente bassa su molti “grandi” media, sempre più accecati dal servilismo.
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