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Palermo: sit-in contro Benetton

A pochi giorni dal dramma di Genova, in attesa di accertare le responsabilità tecniche e penali del crollo, il dibattito politico è divenuto rovente con reciproche scambi di accuse tra le forze politiche. Tra i primi messi alla berlina il Pd, ma la vicenda e i suoi sviluppi hanno creato non pochi imbarazzi anche tra le fila governative, visto che è ormai noto che – a dispetto dei selfie e degli applausi rivolti a Salvini in occasione dei funerali a Genova – la Lega insieme a Berlusconi è stata una dei protagonisti del processo di privatizzazione delle autostrade, votando poi a suo tempo il cosiddetto “Salva Benetton” e ricevendo finanziamenti, alla pari di altri partiti, dal gruppo Autostrade S.P.A.

Nel frattempo nella società reale da sinistra, silente fino alla giornata odierna, qualcosa sembra essersi mosso. Lontani dai riflettori mediatici, finora monopolizzati dalle ronde di Casapound contro i venditori di cocco a Ostia, un gruppo nutrito di giovani ha stamani dato vita a un sit-in a Palermo davanti al negozio Benetton di via Ruggero Settimo.

I manifestanti, militanti nei centri sociali del capoluogo siciliano hanno esposto uno striscione con scritto “Benetton: intrallazzi, affari, stragi. Basta profitti sulle nostre vite” contro le presunte responsabilità del gruppo industriale nel crollo del ponte Morandi a Genova. La famiglia Benetton per chi non lo sapesse è azionista di Autostrade per l’Italia, incaricata della manutenzione del ponte.

La loro è una delle più eclatanti proteste espletate finora contro il gruppo Benetton e contro la complicità di determinate forze politiche all’indomani del crollo del ponte a Genova.

Uno dei militanti, Giorgio Martinico dichiara: “La nostra iniziativa ha un messaggio chiaro: i colpevoli sono da ricercare nei privati (Benetton, Autostrade per l’Italia) e nella politica, colpevole tre volte: in primo luogo per il selvaggio processo di privatizzazione che ha regalato miliardi di profitti a pochi amici (tutti i partiti che hanno governato, Pd e Lega compresi); per la mancanza di controlli sull’operato di queste aziende a cui lo Stato ha fatto i regali; infine, perché nonostante le tragedie continuino a verificarsi (morti per alluvioni, scontri tra treni, frane, terremoti che sbriciolano tutto) si continua a sperperare denaro pubblico in opere inutili (TAV per esempio) piuttosto che nella messa in sicurezza dei territori e delle infrastrutture. Per non parlare del fatto che sia l’azienda che il Ministero sapevano dei danni del Ponte Morandi e della riduzione dei tiranti. I colpevoli sono tutti loro”.

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