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Nasce “Cara Italia”, il partito degli immigrati

Ius soli, riforma della Bossi – Fini, diritto di voto, lotta al razzismo. Sono alcuni punti della piattaforma di “Cara Italia”, nuovo progetto politico che nel giro di poche settimane ha già raccolto seimila adesioni.

E’ il partito degli immigrati, o partito dei nuovi italiani. Una forma di reazione organizzata alla deriva razzista e xenofoba che ormai caratterizza il dibattito politico e sociale del nostro paese.

Nasce dall’iniziativa di Stephen Ogongo, giornalista originario del Kenya e da oltre venti anni in Italia.

Se ne sta parlando in questi giorni sui media, ovviamente in modo diverso a seconda di chi scrive.

E dunque “Partito dei nuovi italiani per dire basta al razzismo” per Repubblica, “Partito degli immigrati, sarà lotta senza quartiere” per Il Giornale, “Lotta senza quartiere per lo Ius Soli” per il Primato Nazionale.

Da quello che emerge si tratta innanzitutto di un progetto, ancora in via di definizione.

L’intenzione sembra essere certamente politica, non sociale o mediatica: un movimento che ha l’intenzione di assumere forma politica e partecipare alle elezioni politiche e amministrative.

Una iniziativa senza dubbio da seguire, anche perchè potrebbe rappresentare una novità interessante nel panorama politico ed elettorale italiano.

Ogongo, intervistato da La repubblica, ha mostrato di avere le idee molto chiare: partendo dalla delusione per la mancata riforma della Bossi-Fini e dello ius soli, l’obiettivo è dare voce a chi non ce l’ha, partendo dall’analisi dei cambiamenti sociali della società italiana.

Ci sono molti figli di immigrati – la famosa “seconda generazione” – che stanno diventando italiani. Molti lo diventeranno a breve. E’ necessario prendere atto di queste modificazioni e rappresentarle.

Un partito politico fatto da immigrati, che sostenga le loro istanze e li rappresenti, è necessario.

Se il progetto si realizzasse e, magari, intercettasse l’attenzione di un numero importante di sostenitori, potrebbe in qualche modo diventare una sorta di grimaldello utile a scardinare l’attuale situazione politica?

Troppo presto per capirlo, troppo presto perfino per comprendere se si tratta di una cosa seria o meno.

L’unica certezza è che, a fronte dell’offensiva razzista in atto, una reazione da parte di chi la subisce non solo era possibile, ma anche auspicabile e necessaria. Una autoorganizzazione per difendersi e reagire.

Vedremo se “Cara Italia” sarà uno strumento plausibile di questa reazione.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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1 Commento


  • FRANCESCO

    Era ora

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