Sabato 13 aprile a Roma, il Forum Venezuela chiama ad una giornata di confronto ed iniziativa pubblica intorno ad un appello che intende costruire un ambito ampio ed unitario nella solidarietà e l’informazione con il Venezuela. La mattina si terrà un convegno con giornalisti, studiosi, accademici e l’ambasciata (sala di via Palestro 24 dalle 10.00 alle 13.30) e nel primo pomeriggio alle 14.00 un presidio in piazza con le forze politiche, le reti e le associazioni solidali con il Venezuela. La piazza è ancora in trattativa con la Questura.
Qui di seguito il testo dell’appello:
Lanciamo un appello a prendere la parola e l’iniziativa sabato 13 aprile affinché il governo italiano e l’Unione Europea pongano fine alle sanzioni, rifiutino ogni complicità con un intervento militare e cessino ogni ingerenza sul processo politico ed elettorale sovrano del Venezuela.
Stiamo chiedendo a molte e a molti nel nostro paese di prendere parte contro ogni ingerenza esterna e di rispettare il diritto all’autodeterminazione di un paese e di un popolo.
Il governo venezuelano si è mosso finora in rispetto della Costituzione di cui quel paese si è dotato e sulla quale il popolo ha votato, un processo monitorato e certificato come regolare da moltissimi osservatori internazionali e neutrali.
Negli ultimi venti anni, gli Stati Uniti hanno cercato più volte di rovesciare il governo venezuelano, con tentativi di colpo di Stato, con una feroce guerra economica che colpisce la popolazione, assoldando mercenari e miliziani all’esterno e all’interno del paese.
Come in ogni altra guerra o aggressione alle quali abbiamo dovuto assistere in questi anni, è stato messo in campo un impressionante apparato massmediatico di disinformazione e manipolazione delle notizie, teso a legittimare un intervento militare o le ingerenze esterne sul Venezuela. Il risultato è un umiliante panorama informativo al quale si piegano acriticamente anche i mass media nel nostro paese.
Ma la destabilizzazione del Venezuela non vuole solo riportare all’indietro la storia di quel paese e dell’America Latina progressista, sarebbe anche la sanzione del ritorno del dominio degli Stati Uniti su quello che arbitrariamente considerano il loro cortile di casa, una egemonia che venti anni di processi e governi progressisti, popolari, democratici hanno spezzato e che adesso Washington e la destra latinoamericana vorrebbero restaurare.
L’Unione Europea e il governo italiano non devono prestarsi alla complicità con questa restaurazione, tolgano le sanzioni e rispettino il processo politico ed elettorale che si è dato e si darà il Venezuela.
In passato troppe volte la loro subalternità agli interessi strategici degli Stati Uniti è stato causa del coinvolgimento in guerre e tragedie: dall’Iraq all’Afghanistan, dalla Somalia alla Jugoslavia, dalla Libia alla Siria.
La giornata del 13 aprile a Roma, l’appello che abbiamo lanciato agli artisti e al mondo della cultura, la lotta che abbiamo ingaggiato contro la manipolazione massmediatica chiedono un radicale cambiamento di atteggiamento.
Per questo chiediamo di scendere in piazza per:
– la fine delle sanzioni contro il Venezuela;
– il rifiuto di qualsiasi intervento militare;
– il rispetto del diritto del popolo venezuelano a decidere autonomamente il suo processo elettorale.
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