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Pensare ed agire per una alternativa euromediterranea

Il prossimo sabato 8 Giugno si terrà a Milano (in Viale Monza 140 – fermata M1 rossa Turro) un convegno internazionale promosso dal Cestes e dalla Piattaforma Sociale Eurostop (quest’ultima partecipa al progetto di Potere al Popolo, ndr), sulla necessità di costruire una alternativa Euromediterranea all’ Unione Europea che sta confermando di essere una gabbia per i propri popoli ed un elemento di destabilizzazione e di guerra per quelli del mediterraneo, del Nord Africa e del vicino medio oriente.

Al convegno parteciperanno rappresentanti internazionali di Ensemble Insoumise (Francia), Unità Popolare (Grecia), CUP (Catalogna), Askapena (Euskal Herria), Annahj Addimocrati (Marocco). Saranno inoltre presenti esponenti italiani di forze politiche, sociali e sindacali come Riadh Zaghdane (USB logistica), Luciano Vasapollo (Vicerettore della Sapienza – CESTES centro studi), Giorgio Cremaschi (Portavoce Nazionale di Potere al Popolo), Giuliano Granato (Coord. Nazionale di Potere al Popolo), Franco Russo (Coord. Nazionale Eurostop), Paola Palmieri (Esecutivo Nazionale USB) Giacomo Marchetti (Rete dei Comunisti), Francesco della Croce (Segreteria PCI), Marta Collot (Noi Restiamo).

L’Unione Europea continua ad essere rappresentata come strumento di pace, del benessere dei popoli e dei diritti civili. In realtà questo apparato istituzionale sovranazionale sta diventando sempre più causa dell’impoverimento di crescenti settori sociali in tutti i paesi UE, e sta promuovendo politiche interventiste nei paesi arabi e in quelli Africani, come in Libia, Siria, Mali, Niger. Inoltre si sta attrezzando per essere un soggetto competitivo a livello mondiale con gli USA, la Cina, la Russia.

Per sostenere tale competizione di tipo imperialistico, si avviano processi di riorganizzazione produttiva e finanziaria che peggiorano le condizioni sociali generali e riducono l’occupazione; di riorganizzazione politica che porta ad un restringimento degli spazi democratici e della dialettica sociale ed infine una politica vessatoria e di sfruttamento verso gli immigrati consolidando l’immagine di “Fortezza Europa” anche per contenere l’affermazione dei cosiddetti sovranisti.

Queste politiche attuate dall’establishment europeo incontrano la sostanziale condivisione delle forze di “sinistra” che si definiscono europeiste in nome delle potenzialità democratiche della UE, ma che in realtà sono completamente subalterne alle scelte più antipopolari fatte rispetto alle condizioni dei popoli all’interno e all’esterno della Fortezza Europa. La linea seguita in Grecia da Tsipras ne è l’esempio più eclatante.

Per Eurostop questa posizione subalterna è completamente errata ed autolesionista per tutte le forze di classe, democratiche e di sinistra che vogliono battersi per la liberazione dei popoli. In questo senso il Convegno Internazionale di Milano è un’ulteriore tappa per affermare che l’obiettivo prioritario deve essere quello della rottura dell’Unione Europea e la ricomposizione di un fronte delle forze popolari ed internazionaliste per impedire prospettive sempre più drammatiche per l’Europa e la sua area di ingerenza a sud.

Questo ruolo negativo della UE si sta manifestando direttamente anche per il nostro paese, nel momento in cui la Commissione invia una lettera che prelude ad una procedura di infrazione per il rientro dal debito pubblico e che pretende ulteriori sacrifici per la popolazione. Quello che si sta prospettando per l’Italia, vista anche la fase di isolamento politico, è il modello della “cura” adottata per la Grecia e che ha devastato socialmente ed economicamente quel paese.

D’altra parte i nostri “sovranisti” di destra, nonostante le loro roboanti dichiarazioni precedenti, hanno accettato da tempo sia l’UE che l’Euro rimanendo saldamente filo NATO saranno costretti a piegarsi ai Diktat della Commissione visto che non concepiscono altro orizzonte se non quello interno all’apparato europeo.

L’incontro di Milano sarà, dunque, un momento di confronto con altre forze  euromediterranee sulla prospettiva di una alternativa alla Unione Europea, ma sarà anche un momento in cui si discuterà la necessità della mobilitazione politica e sociale nel nostro paese, nel caso in cui si vada avanti con una procedura d’urgenza. Restiamo convinti che il governo Italiano e le forze politiche che lo compongono siano completamente subalterne  all’ Unione Europea smentendo, ancora una volta, gli impegni presi in passato con i loro elettori.

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