Menu

L’Aquila. Da 30 giorni in corso lo sciopero della fame di due detenute politiche

Due detenute politiche, Anna Beniamino, 46 anni, e Silvia Ruggeri, 32 anni, recluse nella sezione Alta sicurezza 2 femminile del carcere dell’Aquila, dove sono state trasferite il 6 aprile scorso, da 30 giorni sono in sciopero della fame. A loro si è aggiunta anche un’altra detenuta.

Le donne, chiedono il trasferimento in altro carcere e la chiusura della sezione AS2 di L’Aquila.

La sezione AS2 è la sezione dove vengono rinchiuse le detenute politiche accusate di associazione sovversiva con finalità di terrorismo. Per Silvia Ruggeri questa accusa è già caduta a marzo, e tuttavia è ancora in custodia cautelare in una sezione dove vigono regole restrittive che non si discostano molto da quelle delle aree riservate del 41 bis. Restrizioni e vessazioni già denunciate nel caso di un altro detenuta politica, Nadia Lioce, e portate allo scoperto proprio durante il processo intentato dall’amministrazione carceraria contro la Lioce per ‘disturbo della quiete o del riposo’ del carcere”.

Anna Beniamino è stata fermata dalla Digos a Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo, l’anno scorso, nell’ambito dell’operazione “Scripta Manent”.

ll reato contestato è quello di associazione finalizzata al terrorismo, per una serie di pacchi bomba, plichi incendiari, opuscoli e attentati, tra cui quello del 5 marzo 2007 nella zona pedonale del quartiere Crocetta di Torino. È la compagna di un militante anarchico Alfredo Cospito, condannato in appello per il tentato omicidio di Roberto Adinolfi, dirigente dell’Ansaldo ferito nel maggio 2012 a Genova. 

Silvia Ruggeri, 32 anni, è stata arrestata a febbraio scorso, assieme ad altri cinque militanti anarchici del centro sociale Asilo di via Alessandria a Torino, accusati dei reati di associazione sovversiva, istigazione a delinquere e detenzione, fabbricazione e porto, in luogo pubblico, di ordigni esplosivi.

Il carcere de L’Aquila ospita attualmente 10 detenute in regime 41 bis e altre 4 in fatiscenti celle sotterranee che sono un autentico bunker e sono riservate alle detenute AS2, anche in attesa di giudizio, dove incombe l’estensione del regime di tortura del 41 bis .

Il Ministero di Grazia e Giustizia e l’amministrazione carceraria finora sono rimasti del tutto sordi alle richieste delle detenute in sciopero della fame, anzi ha trasferito in questa sezione di un’altra prigioniera politica, Natascia Savio, a cui sono state trattenute le carte processuali e disposto l’isolamento e la censura. Anche lei è in attesa di processo ed è entrata in sciopero della fame.

Le tre detenute sono monitorate dal personale sanitario, ma la loro richiesta di poter far entrare un medico dall’esterno fino ad oggi è stata ancora disattesa e questo aumenta la responsabilità diretta dell’amministrazione penitenziaria in una situazione che è gravissima: lo sciopero della fame totale per 30 giorni lascia dei segni irreversibili.

Gli altri detenuti stanno manifestando la loro solidarietà con le tre donne in sciopero della fame. Oltre agli anarchici detenuti in altre carceri, nel carcere di L’Aquila, le donne recluse al 41 bis hanno intrapreso una battitura quotidiana di mezz’ora, la cui eco è arrivata fino alle sezioni di 41bis maschili, dove si è rafforzata, perché altri detenuti hanno iniziato a battere sulle sbarre.

Il 17 giugno scorso, due gruppi di militanti anarchici hanno occupato la sala conferenze della sede comunale di Palazzo Fibbioni all’Aquila e il cantiere dell’Arcivescovado in piazza Duomo, in solidarietà con le due detenute in sciopero della fame.

 

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *