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“Ministro/candidato Gualtieri, le vostre ricette fanno male”

La Lettera aperta di Elisabetta Canitano, medico e candidata di Potere al Popolo, al Ministro Gualtieri, candidato anche ad un seggio in Parlamento nelle elezioni suppletive a Roma del 1 marzo

Caro Ministro Gualtieri, io e Lei saremo in competizione nel collegio di Roma 1 per  le elezioni suppletive della Camera dei Deputati del 1 marzo.

In discussione ovviamente non è la Sua persona che molti testimoniano essere affabile. In discussione è l’opportunità che un Ministro si candidi per un seggio in Parlamento. In tal senso in queste elezioni Lei rappresenta pienamente  il governo in carica e le responsabilità che ne derivano.

Ci sono cose che riteniamo vadano messe nero su bianco e spiegate bene alle cittadine e ai cittadini chiamati al voto il 1 marzo.  Noi siamo convinti che le vostre ricette facciano male a questo paese, ai suoi abitanti, ai lavoratori, ai disoccupati, ai pensionati, cioè alle classi sociali più povere e impoverite dalle vostre scelte.

1)    La situazione della sanità, oggi alle prese con una imprevista ma non imprevedibile emergenza coronavirus, continua a gridare vendetta e richiedere un cambiamento radicale di rotta. Come noto, nel primo decennio di questo secolo sono stati tagliati 45.000 posti letto dagli ospedali pubblici.  E negli anni successivi i tagli sono continuati. Il rapporto spesa sanitaria/PIL si riduce infatti dal 6,6% nel 2019-2020 al 6,5% nel 2021 e al 6,4% nel 2022.

A seguito di questo imponente e progressivo definanziamento, la spesa sanitaria in Italia è ormai vicina a quella dei paesi dell’Europa orientale: la percentuale del PIL destinato alla spesa sanitaria totale nel 2017 vede l’Italia fanalino di coda insieme a Spagna e Irlanda tra i paesi dell’Europa occidentale. Ma soprattutto, la spesa pro-capite totale è inferiore alla media OCSE ($ 3.542 vs $ 3.807), posizionando il nostro Paese al primo posto tra i paesi più poveri dell’Europa.

Noi agiamo per ripristinare una sanità pubblica e non più una sanità privatizzata che sta ostacolando il ricorso alle cure per milioni di persone in difficoltà economiche.

2)    Nell’attuare la sua strategia sul MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) Lei non ha detto la verità, promettendo agli italiani la cosiddetta “logica di pacchetto”: “lasciatemi mediare, e io otterrò a fronte della riforma del MES altre misure in favore dell’Italia, cosicché il nostro Paese sottoscriverà un pacchetto di riforme, di cui alcune sfavorevoli e altre invece favorevoli“.

Dunque ha ammesso che il MES danneggerà l’Italia e le contropartite sono del tutto ignote. La “logica di pacchetto” era fumo negli occhi, ed è servita solamente a guadagnare tempo. Con la firma che intendete mettere sul MES, frutto della sua opera negoziale, l’Italia si troverà con le spalle al muro: se non accetterà l’austerità imposta dall’UE, sarà esposta all’instabilità finanziaria. È il ricatto dello spread, e la riforma del MES lo rende ancora più invasivo.

Noi siamo convinti che i vincoli dei trattati europei stiano impoverendo il paese, demolendo il welfare, ostacolando gli investimenti e impedendo di salvare posti di lavoro e produzione nelle fabbriche in crisi. Lei e il governo dopo 28 anni di queste ricette dannose, volete continuare con questa macelleria sociale imposta dai trattati europei?

3)    Sulle concessioni ai privati delle Autostrade,  Lei si è schierato dalla parte dei Benetton, cioè del concessionario privato. Lei si è dichiarato fin dal principio contrario alla revoca e si è impegnato a dimostrare che la revoca sarebbe impraticabile sul piano giuridico e troppo costosa sul piano delle finanze pubbliche.

Noi siamo convinti della necessità che le Autostrade tornino in mani pubbliche. Nel decreto Milleproroghe, nelle sue più recenti formulazioni. all’art.35 vi è la previsione di un subentro temporaneo di Anas al posto di Autostrade. Noi vogliamo far ritornare pubbliche  le autostrade. Lei come si schiererà?

4)    La recente Legge di Stabilità varata dal governo non è affatto espansiva, come Lei dichiara ai mass media. Al contrario. Per valutare la natura espansiva o restrittiva di una manovra, si osserva il saldo pubblico primario, ossia la differenza tra le entrate complessive e le uscite al netto della spesa per interessi. La spesa per interessi è stimata per il 2020 al 3,3% del PIL, e dunque il saldo primario non risulta più in deficit, bensì appare in avanzo per l’1,1% del PIL. Cosa significa? Significa che, contrariamente a quanto da Lei raccontato questa manovra non stimola l’economia ma la deprime.

Noi, al contrario, riteniamo che la priorità siano le esigenze popolari e non i vincoli di bilancio. E’ dal 1992 che con le vostre ricette i secondi dominano sulle prime e il paese è sprofondato nella recessione, l’impoverimento e la regressione sociale e civile.

5)    Infine, ma non certo per importanza, l’infarto ecologico del pianeta, come denunciano i ragazzi di Friday for Future, richiede misure urgenti e un cambio di passo. La logica del massimo profitto privato ha devastato natura, ambiente e territori e adesso la stessa logica vorrebbe mettere a profitto anche la transizione ecologica.

Pensiamo che occorra cambiare completamente registro. Lo scandalo di devastanti opere inutili come Tav e Tap sono lì a dimostrarlo; la tragedia dell’ex Ilva di Taranto o delle centrali Enel a Civitavecchia continuano a contrapporre lavoro e salute. La pianificazione pubblica della transizione ecologica è necessaria per coniugare ambiente, lavoro, salute ed esigenze collettive. Affidare ancora tutto ai privati significa tenere ancora gli abitanti e il pianeta sotto il tiro di chi lo sta distruggendo.

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Come vede Ministro Gualtieri, c’è abbondante materia di divergenze tra di noi e per competere non su generiche e spesso strumentali contrapposizioni che durano il tempo di una campagna elettorale. Ci sono in gioco due visioni delle priorità sociali nel paese e delle esigenze popolari che riteniamo debbano recuperare tutto quello che i governi – sia di centrodestra che di centrosinistra come quello che Lei rappresenta –gli hanno sistematicamente smantellato, sottratto e negato negli ultimi decenni facilitando le strumentalizzazioni della destra.

Per queste ragioni Potere al Popolo, attraverso la sua candidata Elisabetta Canitano, vuole contendere con Lei il seggio alla Camera dei Deputati nel collegio di Roma 1 nelle elezioni del 1 marzo 2020.

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