Un commento a caldo sulle elezioni suppletive a Napoli.
Potere al Popolo ha preso il 2,58%. Potremmo raccontarvi che siamo contenti, perché era la seconda prova del movimento politico più giovane d’Italia, perché in termini percentuali siamo cresciuti rispetto a due anni fa, quando sullo stesso collegio prendemmo il 2,28%.
Un’impresa notevole visto che ora, rispetto a due anni fa, non avevamo con noi partiti della sinistra come PCI, PRC, o pezzi di centri sociali e civici, che – dopo aver detto per anni che volevano costruire la sinistra autonoma dal PD – sono per lo più saltati sul candidato del PD, di Sinistra Italiana, dei Verdi, di Italia Viva…
Un’impresa notevole visto che il centrosinistra ha schierato uno dei giornalisti più famosi d’Italia, che ha goduto di una totale copertura mediatica, della sponsorizzazione delle Sardine, di una giunta e di un consiglio comunale che governano da dieci anni e che per un mese hanno lavorato solo su questa elezione, con il terzo settore, il tessuto associativo, tutto il mondo della cultura che vive di prebende pubbliche, che si sono arruolati nella campagna per Ruotolo…
Ma noi siamo persone oneste intellettualmente e sappiamo che con un’affluenza del 9,52% nessuno può festeggiare o anche solo essere soddisfatto.
Questo è il risultato più basso della storia repubblicana per un’elezione politica. Quando avviene una cosa del genere, più che parlare di chi ha vinto, bisogna dirsi che ha perso la partecipazione e la democrazia.
Il dato è che, almeno a Napoli, c’è uno scollamento totale fra i cittadini e dimensione della rappresentanza. Ma questo non segna una presa di parola autonoma delle persone rispetto ai partiti, ma una protesta, un’indifferenza e una rassegnazione totale. Chi in queste condizioni festeggia un’elezione di un senatore con 16.000 voti su 357.000 elettori, e magari dà la colpa al carnevale o al coronavirus, non ha percezione della realtà.
Ruotolo vince al Vomero, basandosi sulla sostenuta partecipazione della borghesia della città, degli strati più informati, della popolazione più anziana. Mentre nelle periferie e fra i giovani, il voto cola a picco, al 5%, al 6% degli aventi diritto.
Ora il Senatore andrà, come dichiarato, a puntellare il governo che fa gli accordi con la Libia, che mantiene i Decreti Sicurezza, che parla di abolire quota cento e reddito, che aumenta le misure antipopolari e repressive… Buona fortuna!
A farne le spese sono innanzitutto i 5 Stelle, passati dal 53 al 25%. Un crollo senza precedenti storici, una punizione per loro alleanza prima con la Lega e poi con il PD, ovvero con le forze che in questi anni hanno devastato il paese. Un partito mediatico, leaderistico, senza più legami con il territorio. Un partito che aveva saputo intercettare un malessere, e che ora ha dimostrato di non avere la capacità per trasformarlo in progetto.
E la destra? Qui si è presentata con il volto moderato e berlusconiano di Guanci, ma stavolta le solite clientele non hanno funzionato e il risultato è ben al di sotto delle aspettative. D’altronde il centrodestra non è al Comune, alla Regione o al governo: al momento ha ben poco da “redistribuire”.
Vedremo come tutto questo peserà sulla prossima consultazione regionale. Intanto per noi di Potere al Popolo un’indicazione è chiara: abbiamo fatto una campagna che ci ha permesso di aggregare nuove persone, di maturare esperienze e conoscenze, di consolidare un nostro blocco, fatto di persone lontane dalla vecchia sinistra, di un nuovo proletariato di lavoratori precari o a nero, operai, cittadini delle periferie (in percentuale lì siamo addirittura cresciuti rispetto al 2018!)…
Da domani si tratta di continuare questo lavoro, di stabilizzare i gruppi che si sono creati, di rilanciare le mobilitazioni in cui già siamo impegnati, di fare inchiesta e mutualismo, stringere rapporti con tutti quelli che ogni giorno muoiono e soffrono a causa della folle legge del profitto e di un mondo che va alla rovescia.
Ringraziamo Giuseppe Aragno, che con l’entusiasmo di un ragazzo si è messo al servizio di una campagna elettorale spericolata. E la nostra Coordinatrice Nicoletta Dosio, che dal carcere delle Vallette ci ispira ogni giorno alla coerenza, alla generosità, alla giustizia.
Indietro non si torna, Potere al Popolo!
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