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Stanno cercando di bloccare lo sciopero di domani convocato da Usb

È arrivata questa mattina la nota con cui la Commissione di garanzia sul diritto di sciopero contesta all’USB la proclamazione dello sciopero generale di 24 ore che si effettuerà domani 25 marzo chiedendone il rinvio sine die.

Nella sua nota la Commissione si riserva di accogliere manifestazioni dimostrative dalla durata meramente simbolica, ma anche di aprire un formale provvedimento di valutazione del comportamento nel caso in cui l’invito non venisse accolto dall’USB.

“La USB non può accogliere l’invito della Commissione, il danno irreparabile alla salute e all’incolumità dei lavoratori è qui e ora, questa situazione drammatica non consente nessun rinvio, specialmente dopo il decreto farsescamente definito “chiudi tutto” che invece non chiude un bel niente e dopo che la nostra richiesta di essere ascoltati dal Governo è caduta nel vuoto ancora una volta” replica il sindacato alla nota della Commissione.

La Confederazione USB ha quindi deciso di mantenere lo sciopero generale di mercoledì 25 marzo con le articolazioni già comunicate alla Commissione di Garanzia e al Governo all’atto dell’indizione (intera giornata per tutti ad eccezione degli addetti al soccorso e all’emergenza che si asterranno dal lavoro simbolicamente per un solo minuto).

“Sottolineiamo la assoluta indifferenza dei media che hanno finora colpevolmente oscurato l’indizione dello sciopero e le sue motivazioni, aggiungendo così il danno della carenza di informazioni pluralistiche e democratiche a quello enorme che sta provocando il coronavirus” denuncia, e a piena ragione, l’Usb.

Va segnalato che Fim, Fiom e Uilm in Lombardia e nel Lazio hanno proclamato 8 ore di sciopero per turno o giornata lavorativa

lo stesso giorno, cioè mercoledi 25 marzo, per tutte le lavoratrici e lavoratori del settore metalmeccanico (tranne i lavoratori impegnati in produzioni strettamente collegate all’attività ospedaliera e sanitaria, alle produzioni di macchinari-attrezzature-manutenzionI per le strutture ospedaliere e alle disposizioni di legge)

Il 24 febbraio scorso la Commissione di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, preso atto dello stato di emergenza sanitaria proclamato sul territorio nazionale, aveva intimato un fermo invito a tutte le Organizzazioni sindacali ed alle Associazioni professionali, affinché non venissero effettuate astensioni collettive nel periodo dal 25 febbraio al 31 marzo 2020, ma in due deliberazioni successive era stata costretta ad ammettere che le motivazioni straordinarie per lo sciopero – gravi minacce alla salute e alla sicurezza dei lavoratori – c’erano tutte.

Dopo un primo pronunciamento il 16 marzo, due giorni dopo la Commissione di garanzia sul diritto di sciopero ha emanato una seconda circolare che dava ragione all’Unione Sindacale di Base per la battaglia intrapresa in tutta Italia affinché siano garantite la salute e l’incolumità dei lavoratori alla luce dell’emergenza coronavirus.

La nota della Commissione fa riferimento allo sciopero proclamato da USB Bologna martedì 17 marzo – in base a quanto disposto dalla legge 146/90 art.2 comma 7, pericolo di “gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori” – per la mancanza degli strumenti e delle garanzie di sicurezza necessari ai lavoratori delle cooperative che forniscono il Servizio di assistenza domiciliare di Bologna e provincia.

 

 

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1 Commento


  • Mario Bianchi

    E’ il “modello Italia” ovvero il già noto “modello Taranto”: o la salute o il lavoro, tertium non datur per la ferocia padronale di Confindustria.

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