Ci siamo già occupati, alcuni giorni fa, della vicenda del nuovo ospedale presso la Fiera di Milano voluto dalla giunta del leghista Fontana per far fronte alla pandemia Covid-19.
A qualche giorno dall’apertura di tale ospedale si confermano le previsioni negative che avevamo formulato. Infatti, in quel nosocomio trovano attualmente ricovero solo sei pazienti in terapia intensiva.
Il numero tanto ridotto di pazienti è dovuto alla carenza di personale sanitario, poiché il Policlinico, che ha preso in gestione la struttura, non è in grado di offrire un’adeguata copertura, essendo i suoi medici e infermieri già duramente impegnati presso la loro sede abituale.
Inoltre, da più parti è stato rilevato che comunque una struttura ospedaliera di sola terapia intensiva è assolutamente anomala e non può funzionare efficacemente senza essere inserita in un contesto in cui sia presente una pluralità di competenze mediche specialistiche che la possano supportare, oltre a servizi di radiologia e laboratori diagnostici e di analisi.
Che la giunta Fontana sia caduta in quest’ultimo grossolano errore non deve stupire. Infatti una tale impostazione deriva dalla gestione aziendalista della sanità, che ha come conseguenza la frammentazione delle strutture ospedaliere e la loro messa in concorrenza l’una con l’altra.
Concorrenza e conseguente competizione che contrappone ospedale a ospedale, reparto a reparto, e persino lavoratori di diversa competenza e specializzazione da quando è stato abrogato il contratto unico dei dipendenti della sanità.
Restano poi aperte almeno altre due questioni. La prima riguarda il fatto che questo ospedale sia stato realizzato e aperto in ritardo, in un momento in cui i ricoveri in terapia intensiva dovuti al Covid 19 sono in calo; la seconda invece è la provvisorietà di tale struttura che molto probabilmente sarà dismessa entro un anno, nonostante i costi molto alti di realizzazione.
I dati economici dell’operazione non sono ancora stati resi noti, ma sembra che il nuovo ospedale Fiera sia costato più di 20.000.000 di euro, una cifra certamente superiore alle donazioni private che gli sono state dedicate e quindi con un esborso di denaro anche pubblico.
Sarebbe stato probabilmente più sensato dedicare tali capitali alla riqualificazione di strutture permanenti attualmente dismesse, che erano state più volte segnalate alla giunta regionale, che però non ha nemmeno effettuato dei sopralluoghi per verificarne lo stato. Tra l’altro, tali strutture avrebbero avuto il vantaggio di poter rimanere in permanenza al servizio della comunità.
Anche il caso di questo ospedale provvisorio conferma la totale incapacità della giunta regionale lombarda a gestire l’emergenza virus, come conseguenza delle sue scelte politiche privatistiche che hanno reso insufficiente e inefficace il sistema sanitario della regione.
Per questo è necessario che salga il grido della richiesta della revoca dei poteri della giunta Fontana, responsabile di oltre 10.000 morti in Lombardia e del conseguente commissariamento della Regione.
La magistratura è già al lavoro, dopo le denunce di centinaia di familiari di morti, ma la condanna di Fontana e Gallera deve essere anzitutto politica.
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Mario
E stata fatta solo per PROPRAGRANDA ELETTORALE lo si e visto all’inaugurazione mentre la gente moriva loro anno festeggiato, molte persone avevano indicato la struttura di Legnano xche già attrezzata, ma loro avevano bisogno di visibilità. Spero che la magistratura faccia il suo corso e che i colpevoli siano puniti duramenteMARIO
simplicio olivieri
Questi tipi di polemica – che potrebbero anche avere fondamento – hanno un senso solo se si fanno in aperto contradittorio di opinioni e fra esperti della materia, con rigorosa e categorica esclusione dei tuttologi.
Redazione Contropiano
Questa è una critica alla gestione politica, non da specialisti della sanità… Il rapporto tra spesa e risultato (SEI posti SEI) non richiede lauree in epidemilogia, ma semplice conoscenza dei meccanismi alla base della “privatizzazione in salsa lumbard).
Per quanto riguarda la richiesta di “contraddittorio”, spiacenti… non non siamo il servizio pubblico (la Rai, insomma), ma un pubblico servizio. Dichiaratamente partigiano
Cristina Bozxolini
Delusa da non essere riusciti a far funzionare questo ospedale!! Ci credevamo tanto
cherubini marina
Bastava l’orrido Bertolaso per capire cosa c’era dietro a tutto, in Lombardia pensano di risolvere tutto coi soldi e ancora non hanno capito che ora non è così