Erano orgogliose di essere classe medio-alta, piene di laureati e competenti in questo e quello.
Poverine, mancavano gli storici, tra loro. Però si sforzano di “conservare la memoria”, come scrivono in questo post da ricovero immediato.
“In un’epoca in cui l’assenza di memoria è uno dei nemici peggiori di questo paese vale sempre la pena di ricordare #AldoMoro e #PeppinoImpastato ammazzati dalla Mafia”.
Hashtag a parte, difficilmente chi ha scritto questa stronzata passerebbe l’esame di Storia Contemporanea 1 (primo anno…).
Però bisogna capirle… Sono nate nella buona borghesia bolognese “progressista”, nell’entourage di Romano Prodi e Alberto Clò, democristiani storici di primo livello….
Sono state alimentate a buone maniere e cazzate storiche… Come pretendere che sappiano qualcosa della vita reale di questo Paese? (la maiuscola qualche volta ci vorrebbe…)
Allora proviamo a ricordar loro qualcosa, noi.
Peppino Impastato era un compagno di Democrazia Proletaria, tanto più serio ed eroico perché figlio di un “uomo d’onore”. Fu ammazzato perché irrideva, dalla sua radio, “don” Tano Badalamenti, boss mafioso e padrino padrone della politica locale, incentrata sulla Democrazia Cristiana.
Aldo Moro, invece, era il Presidente della stessa Democrazia Cristiana, cinque volte Presidente del Consiglio e diverse volte segretario di quel partito.
A voler essere precisi, in fatto di memoria storica, erano mafiosi e democristiani in parecchi.
Per esempio.
Vito Ciancimino, sindaco di Palermo.
Salvo Lima, parlamentare, eliminato nel 1992 per non essere riuscito a impedire che passassero leggi antimafia dopo gli omicidi di Falcone e Borsellino.
I fratelli Salvo, Ignazio e Antonino, della cosca di Salemi, esattori delle tasse per conto dello Stato, della mafia e della Dc.
Una familiarità antica, risalente ai tempi dello sbarco degli americani in Sicilia, quando i Lucky Luciano, “don Calò” Vizzini (organizzatore dell’attacco armato al comizio del comunista Li Causi) e Genco Russo divennero i garanti per i nuovi e vecchi padroni, furono tra i fondatori della Democrazia Cristiana in Sicilia.
Non che Moro lo ignorasse: “Nel 1960, nel corso della trasmissione televisiva Tribuna politica, fu chiesto ad Aldo Moro il motivo per cui Genco Russo, noto mafioso, fosse stato candidato nelle liste della DC a Mussomeli. Moro rispose che non vi erano elementi certi a carico di Russo e che non competeva alla direzione nazionale del partito valutare tutte le liste locali.”
E democristiano di alto livello era Giovanni Gioia, più volte parlamentare e ministro, “padrino” politico proprio di Ciancimino e del fratelli Salvo, nonché proprietario dei fondi di Ciaculli su cui pascolava la “famiglia” Greco.
Potremmo andare avanti per migliaia di nomi e pagine, perché Mafia e Democrazia Cristiana – in alcune regioni del Paese (la maiuscola qualche volta ci vuole…) – erano spesso la stessa cosa. E una buona fetta di parlamentari e senatori Dc erano “uomini d’onore” o loro referenti diretti.
Alcuni studi storici, più precisi, hanno calcolato che tra il 40 e il 75% degli eletti in Sicilia con la Democrazia Cristiana – dal 1950 al 1992 (con lo scoppio di Tangentopoli, la Dc si scioglie…) erano arrivati lì con i voti della Mafia.
Di quel partito era stato segretario e presidente Aldo Moro, col naso ben turato.
Speriamo di aiutare le Sardine a scoprire la memoria, insomma…
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Franco Cappelletti
Insomma, se le sardine avessero scritto qualcosa tipo “Peppino Impastato assassinato da Aldo Moro” a voi sarebbe andato storicamente bene. Il problema per voi non è l’errore storico, ma il rispetto per Aldo Moro.
Redazione Contropiano
Il problema per noi è semplice: chi non sa, si informi, altrimenti stia zitto. Si fanno figure migliori…
Se invece si sono informati, stanno sparando cazzate conto terzi…
La complessità della Storia, negli anni ’70, non ammette imbecilli che si si aggirano come da Barbara D’Urso…
Nicola
Ben detto a volte ‘per chi non ha memoria storica qualche punto sulle i va messo. dispiace per queste manifestazioni come le sardine nate di punto in bianco con. moltA SUPERFICIALITà
alessandra chiappini
Eh, sì. Questa volta hanno fatto una bella frittata. Un notevole scivolone che costerà loro non poco….
Stefano
La “memoria” in generale, che i giovini pescetti esibiscono come il trofeo della loro presunta intelligenza delle cose, e di cui tutti gli altri, il Paese intero è invece privo, la cosiddetta “memoria” è invece una “narrazione” necessariamente senza storia. Infatti i pesciolini criticano la contemporanea amnesia delle masse distratte, credulone e corrotte dal principio popolare secondo il quale ci sono solo interpretazioni. Invece loro, l’élite intellettuale, esibiscono i fatti – non volendo accorgersi di spacciare, per fatti, soltanto una diversa interpretazione, quella della classe dominante, che con ipocrita pietà cristiana eguaglia i morti in quanto morti, come la “livella” di Totò, per nascondere che Impastato e Moro sono morti su opposti fronti di classe. E qui la storia, la lotta di classe, scompare e rimane la memoria manipolata. Bloch ha scritto l’Apologia della storia, e non della memoria, perché il passato, senza la critica della storia, che è la scienza del movimento, rimane “un fait mort”. Il rapporto tra passato e presente è così stretto, quasi dialettico, più che comparativo al modo della sociologia, che fa del mestiere dello storico un lavoro sperimentale. Ma la storia e la critica che la storia rivolge al passato, alla tradizione, alla memoria, per stravolgerle, è la stessa critica che essa rivolge al presente, per capovolgerlo. La storia è, per noi comunisti, la lotta tra le classi, e in questa lotta, su fronti opposti, sono morti un nostro compagno e un grand commis della classe dominante e questa ci dà la chiave interpretativa per rigettare a mare certi prodotti avariati. Sono incondizionatamente d’accordo con questo vostro articolo.
Mauro
Perchet stupirsi?Le sardine sono un’associazione scoutistica neodemocristiana,portatori di una visione di stato etico.Solo lo spostamento a destra di TUTTO in questi anni,ha creato l’illusione di bravi ragazzi di sinistra Mauro
Redazione Contropiano
Nessuno stupore. Ma qualche bastonata data per giustizia.
Pasquale
Le sardine non possono concepire la lotta di classe semplicemente perchè sono un movimento costruito dalla classe dominante come attrezzo elettorale. Se collocano sullo stesso piano Aldo Moro che agiva per il mantenimento del potere e Peppino Impastato che il potere lo avversava e lottava per la Libertà… ogni commento è superfluo e bene ha fatto la redazione a bacchettarli i pesciolini.
Bastardo
Certo che l’apertura dell’articolo con un incitamento all’uso del TSO, misura crudele che colpisce ogni giorno persone con disturbi psichici, ma a volte anche persone che resistono all’arresto, è un insulto.
Per favore cambiatelo.
Redazione Contropiano
Certo che anche il nickname Bastardo non è che sia il massimo dell’empatia, ciao
Nico
Senza volerlo le sardine fanno nascere una partecipazione che viene fuori da questa pagina. Accostare storie e uomini diversi accomunati dalla coincidenza di una data, a loro basta. Ma a noi no ed è fondamentale segnare le differenze.
Enrico
Strano!!
eppure di fosforo dovrebbero averne parecchio