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Scuola. Oggi giornata di protesta sotto provveditorati e Miur. Cambiare registro!

Oggi L’Usb Scuola e gli studenti di Opposizione Studentesca d’Alternativa hanno dato vita a Sit in di protesta davanti ai provveditorati agli studi e al Miur sullo slogan: “Cambiamo la scuola”. Un appello insomma a utilizzare lo shock della pandemia sulla didattica e la scuola per cambiare radicalmente registro, un tentativo evocato ma finora rimosso anche dalle dimissioni del ministro Fioramonti che almeno ci aveva provato.

Nella giornata di protesta sono confluite sia le istanze dei docenti e Ata, sia quelle degli studenti. L’Usb rivendica una piattaforma che chiede investimenti straordinari per l’aumento degli organici docenti ed Ata e la messa in sicurezza delle scuole; No al concorso truffa; al reclutamento dei precari con tre anni di servizio (180×3) secondo concorso per titoli e servizio; Sì alla riapertura delle graduatorie di istituto di seconda e terza fascia; un piano di mobilità straordinaria su tutto l’organico (di fatto e di diritto) per permettere il rientro dei docenti esiliati; il full time per il personale Ata internalizzato.

Ma la piattaforma del sindacato della scuola assume anche la condizione e le esigenze degli studenti affermando il No alla DaD per l’anno scolastico 2020/202, la moratoria dei voti in ogni ordine e grado per il 2019/2020; il No agli esami di Stato in presenza e il Si all’esame di Stato con semplice scrutinio finale

Per oggi gli studenti hanno dichiarato lo “sciopero della Dad” ossia la famosa Didattica a Distanza.Boicotteremo le lezioni telematiche e costruiremo presidi davanti ai Provveditorati per esprimere la contrarietà degli studenti a delle politiche che non mettono al centro i nostri diritti ma la convinzione che la scuola debba diventare una fabbrica di automi e di nozionismo, anche in una condizione di emergenza nella quale saltano evidentemente tutti gli schemi della “normalità” che ci è stata imposta negli ultimi trent’anni” scrivono gli studenti di Osa, molti dei quali ormai in dirittura con i contrastanti esami di maturità in questi mesi di pandemia.

Gli studenti rivendicano la sospensione dell’esame di Stato e la garanzia a tutti i maturandi del passaggio dell’anno senza essere valutati. “Non ci sono le condizioni per svolgerlo visto che non ci è stato garantito il diritto, con una Ministra fuori dal mondo che non vuole rendersi conto della situazione emergenziale che stiamo vivendo. Abbiamo già dimostrato di essere maturi, è il governo a dover imparare da noi”.

Le altre rivendicazioni attengono alla necessità dei corsi di recupero a settembre per tutti, compresi i maturandi, per mettere tutti alla pari con la formazione, in vista dell’accesso all’università; quindi il No al numero chiuso alle università, accesso libero alle università per garantire realmente il diritto allo studio. La situazione di emergenza sanitaria ha palesato come il numero chiuso rappresenti un meccanismo di selezione che non permette alla società di aver a disposizione personale nei settori come quello sanitario che invece si dimostra indispensabile; infine l’annullamento delle valutazioni a distanza, ci siamo stancati di essere divisi, a detta dell’Azzolina, tra meritevoli e non meritevoli. Non ci sono le condizioni per valutare poiché quella a distanza non è realmente didattica o formazione e non sono garantiti degli standard pedagogici e didattici dignitosi per studenti e professori.

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Qui di seguito il comunicato degli studenti di OSA (Opposizione Studentesca d’Alternativa)

MOBILITAZIONE DI STUDENTI E PROFESSORI!

Come OSA oggi , 15 maggio, siamo scesi in piazza in tutta Italia sotto gli uffici scolastici regionali e sotto il MIUR, in occasione della giornata di sciopero e mobilitazione nazionale lanciata dall’USB Scuola a cui abbiamo aderito, rilanciando il boicottaggio delle videolezioni anche per gli studenti. Mentre noi eravamo in piazza, tantissimi studenti da tutta Italia hanno boicottato le videolezioni, inviandoci le loro foto con in mano un cartellone con su scritta una delle rivendicazioni della mobilitazione per aderire alla campagna mediatica.

Dall’inizio della quarantena la Scuola sta vivendo uno dei momenti più critici della sua storia. La didattica a distanza ha evidenziato e accentuato le differenze fra scuole di Serie A e di Serie B e fra gli studenti stessi, lasciando indietro i ragazzi delle famiglie che non hanno la possibilità economica di garantire la strumentazione tecnica necessaria per le videolezioni. Inoltre la Dad ha dimostrato chiaramente di non poter replicare e sostituire la vera didattica, basata su un rapporto fisico fra insegnanti e allievi. Poteva essere un mero strumento per mantenere una continuità nelle relazioni delle classi ma così non è stato: la Ministra ha voluto far continuare le valutazioni, intendendo la Dad come una vera e propria forma di didattica e quindi negando l’evidenza (drammatica) della realtà. Se non è garantito il diritto allo studio non si può conseguentemente valutare.

Ciò che abbiamo rilevato gravissimo sono anche le dichiarazioni dell’altro giorno, in cui la ministra ha affermato – contraddicendo le precedenti affermazioni – che saranno possibili le bocciature, oltre ai debiti a settembre. Cambiare le carte in regola a 20 giorni dalla fine della scuola è indecente, il Ministero sta abbandonando studenti, professori e famiglie all’incertezza più totale.

Noi a tutto questo non ci stiamo, e siamo andati direttamente sotto i palazzi del Ministero per far sentire a gran forza la nostra voce, da troppo tempo ignorata. Abbiamo rivendicato:

– No alla valutazione a distanza, sì al 6 POLITICO per tutti
– No bocciature
– Sospensione dell’Esame di Maturità
– Libero accesso all’Università: no al numero chiuso!
– Recupero per tutti gli studenti delle lezioni perse, attraverso stanziamento di fondi, un piano di assunzione straordinario dei prof precari e convertendo le ore Alternanza scuola lavoro e di INVALSI (che vanno abolite) in ore utili per il recupero
– Piano di investimenti per l’edilizia scolastica

Continueremo a portare avanti questi punti con forza, è necessario. Il modello di scuola neoliberista sta mostrando tutti i suoi limiti e tutte le sue contraddizioni, è ora di metterlo profondamente in discussione e di ribaltarlo.

La strada è la lotta.

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