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Prostituzione: regolamentare tutto, perché nulla cambi?

Il 12 maggio 2020 Il Manifesto si faceva grancassa “per i più”, tramite la penna di Shendi Veli, del dramma delle persone che a causa del lock down non hanno più potuto prostituirsi e ora costrette nella morsa terribile di sfratti e fame.

Chi di noi non rimembra quasi con la nostalgia i bei tempi andati quando invece tutto era una figata e si accendevano le sigarette coi biglietti da cento euro? (fonte: https://ilmanifesto). Un corale richiamo alla “regolamentazione über alles”! 

Come non essere orgogliosi di un quotidiano così progressista? Un giornale disposto a fare per noi un secolare passo indietro! Un giornale che ci ripropone la bontà dell’italico fallo come fonte unica di sostentamento per molte! 

Magari, leggendo il loro articolo, tutto questo pò pò di progressismo non arriva subitissimo alle corde di chi legge…

È sembrato quindi opportuno, se non proprio doveroso, definirne al meglio il contenuto tramite questo scritto che vi “parla come magna” e tramite le accorate richieste dei veri protagonisti, i veri membri, nella speranza di potervi toccare… la corda giusta.

Per chi non capisse subito, c’è giusto un velo di ironia…

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Le strade della capitale hanno ripreso le loro sembianze abituali, ma purtroppo – ahinoi – sono scomparse le prostitute (basta con ‘ste traduzioni di inglesismi e neologismi vari).

Come quelli di Faenza, faremo senza“?

Il distanziamento sociale e la paura del contagio ci ha costretto ad avere rapporti sessuali solo con persone che desiderano fare sesso, consenzienti e che sono libere di dire di no quando non vogliono.

E tutte quelle persone che noi poveretti mantenevano economicamente? Non ci pensate alla loro povertà? E noi che dovremmo fare? Farcela dare solo da chi vuole veramente?… ricorrere all’autoerotismo?… chiudere baracca e burattini? 

Tutto questo non è giusto. 

Rivendichiamo il diritto di accogliere la loro povertà per continuare a fare, comprare o vendere sesso come vogliamo noi. Dietro… pagamento. Certo. 

Non le lasceremo morire di fame!

Noi rivendichiamo il diritto di fare sesso con quelle persone, come Claudia, a cui lo Stato italiano ha negato i documenti per essere regolarizzata e che per questo motivo non ha bonus previdenziali, non ha residenza, non ha permesso di soggiorno e non ha altro salario per sostenersi.

Non pretendiamo mica che queste persone vengano regolarizzate, ci mancherebbe! Non vogliamo mica la luna! 

Chiediamo che vengano legalizzate tramite la regolamentazione del nostro diritto al sesso con persone in stato di necessità. Questo diritto va non solo regolamentato, ma pure tutelato!

Persino il Codacons ha fatto una stima di quanto spendiamo all’anno per mantenerle (3,9 miliardi di euro) e a quante persone in stato di necessità abbiamo dato da mangiare (circa 90.000, in stragrande maggioranza straniere).

Non è che fornendo “casa, lavoro, salario e dignità“, si possa risolvere alcunché! Che veramente credete a ‘ste cose? Scherzate?

Lasciate stare questi vaneggiamenti utopistici sul “diritto di scelta reale“, siate pratici, sù, e restate nella normalità

Lo Stato deve riconoscerci legalmente il nostro diritto al sesso con persone che, senza i nostri soldi, o non ce la darebbero neanche dipinta o non mangerebbero.

Solo così queste persone non sarebbero più ostaggio della criminalità organizzata, ma finalmente nostra esclusiva competenza. 

La Legge Merlin, in fondo, fu una vera porcata. Certo, permise la libera scelta di tante persone riscattandole dalla miseria ed eliminò la violenza istituzionale legalizzata delle case chiuse. Però…

Pensare che sarebbe bastato regolamentare la violenza e lo sfruttamento di persone povere chiamando tutto ciò “lavoro” e si risolveva tutto, no? Poi se una persona vuole farlo al chiuso o all’aperto, è libera di scegliere, giusto?

Quella Merlin… Ci trattava come fossimo degli approfittatori disfunzionali, quando alla fine le vere vittime siamo noi!!

Siamo noi che evitiamo che muoiano di fame! Le italiane sono poche in confronto, ma qualcuno sta pensando veramente alle persone straniere? Eh?

Ombretta, per esempio, si preoccupa che non può dividere la casa con una collega. La vera soluzione è regolamentare e decriminalizzare, mica dare ad Ombretta la possibilità di avere una casa tutta sua! Perché mettete in testa a sta donna questa corbelleria?

Perché dovete criminalizzare chi consapevolmente affitta una casa a persone che sa essere in stato di necessità, senza documenti e che senza i nostri soldi non riuscirebbe a pagare l’affitto? Regolamentando, lo sfruttatore diventa datore di lavoro/imprenditore e può fare da garante per qualsiasi cosa, et voilà! Diamine!

Perché dovete criminalizzare la povera gente, con la scusa del “decoro urbano”, che espone il corpo alle intemperie? State massacrando il marketing italiano e lo spirito d’impresa! Il macellaio non espone forse la sua carne in vetrina? E il gioielliere le sue gioie?

Queste persone sono senza casa e senza luogo di lavoro, non potevate mettere delle vetrine? 

Il consumatore avrà poi il diritto di sapere cosa compra o no? Avete una vaga idea di quante volte siamo/sono stati vittime di pubblicità ingannevole? Eppure siam tutti ancora qui! 

Come dovremmo comportarci davanti a un “no” che in pubblicità era “sì”?

Come dovremmo comportarci quando non tutto funziona come garantito? 

Come dovremmo reagire quando ciò che vediamo non è conforme alle immagini pubblicate? 

Lo Stato italiano continua a privarci dei nostri diritti e a mortificare l’imprenditoria, senza pensare poi ai soldi in tasse che sta perdendo! 

Cosa credono di fare questi burocrati mediocri e senza attributi e queste socialiste “rivoluzionarie”? 

Credono veramente di poter cambiare sistema e di poter dare una scelta realmente libera a tutte le persone? Una vecchiaia serena? Un lavoro per tutte le persone che non esponga a malattie mortali o a violenza fisica e psicologica? Un’assistenza sanitaria sempre gratuita? Una vita senza fame e povertà? Rispetto per la persona, chiunque essa sia? La possibilità per tutte di avere i documenti necessari per poter provvedere a loro stesse come garba? 

Restate con i piedi per terra! Il sistema è questo e va solo regolamentato meglio! Punto. E alle “socialiste” suggerisco di fare come quella loro compagna che, da una parte, si lamenta che le persone povere e le straniere sono costrette a prostituirsi (come se non fossero libere di scegliere, che sciocchezze) e dall’altra, ovviamente, accetta che si regolamentizzi la situazione. Lei sì che è funzionale! 

Noi non siamo mica aguzzini! 

Noi siamo quelli che non vi mentiranno mai con queste assurdità filo-umaniste. 

Noi siamo quelli che, coi nostri soldi, vi salviamo da fame certa. 

Nella Storia, noi siamo i buoni! 

Non potendo per ora e chissà per quanto far valere il nostro diritto al sesso, da cui dipende la vita di molte persone povere, abbiamo organizzato una raccolta fondi che saranno destinati soprattutto a chi questo Stato italiano vergognoso e razzista ha negato i documenti. 

Neanche un centesimo di questi soldi verrà destinato ad iniziative fallimentari come l’avviare una causa contro le Istituzioni chiave, rappresentative del popolo, per “crimini contro l’umanità”. 

No. Non lo faremo. È una promessa. 

Allo Stato italiano chiediamo di:

– tutelare il nostro diritto al sesso

– tutelare tutte le figure e le associazioni chiave, al fine di garantirci il diritto su citato

– tutelare il diritto di scelta del consumatore 

– tutelare il diritto del consumatore alla trasparenza 

– tutelare i diritti del consumatore contro la pubblicità ingannevole

– tutelare il diritto del consumatore a definire la regolamentazione

Noi siamo le vere vittime di questa situazione e abbiamo il sacrosanto diritto di rivendicare il nostro diritto di regolamentare tutto per non cambiare nulla di quel poco di buono che c’è. 

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