Non poteva esserci solidarietà più bella, alla vigilia dello sciopero del 21 maggio, di quella che viene da João Pedro Stedile, leader del MST – Movimento dos Trabalhadores Sem Terra del Brasile, probabilmente il più importante movimento contadino dell’emisfero occidentale; dell’organizzazione internazionale Vía Campesina e di ALBA Movimientos, che riunisce i principali movimenti popolari latinoamericani.
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Lo sciopero dei braccianti indetto dall’USB per il 21 maggio ha infatti un significato che travalica i confini nazionali. Non è “solo” lotta per poter finalmente smettere di essere “invisibili” agli occhi delle istituzioni italiane; non è “solo” la lotta per poter avere un salario dignitoso, tanto in termini di paga mensile quanto di servizi sociali cui si ha accesso e diritto, che si chiamino casa, salute, trasporti.
Lo sciopero dei braccianti chiama in causa la filiera internazionale di produzione e distribuzione del cibo. È uno sciopero rivolto non solo a caporali, Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e Stato, ma anche a tutte e tutti noi, semplici cittadine e cittadini, perché ci pone quesiti su una delle fonti primarie della vita: il cibo. Chi produce, cosa si produce, in che condizioni. Vogliamo continuare con un modello incentrato sulla logica della produzione per l’esportazione e per il profitto di pochi? O vogliamo un sistema dove si produca per soddisfare i bisogni del nostro popolo? Perché è per l’appunto questo che chiedono movimenti contadini di tutto il pianeta.
A volte, presi dalla quotidianità, dai bisogni impellenti e urgenti, rischiamo di perdere di vista come le nostre azioni possano avere un’importanza che va al di là del locale, al di là dei confini dell’Italia. Il 21 maggio è un momento chiave. L’Italia è al centro dell’attenzione internazionale, per la centralità che ha avuto nella battaglia contro il Covid-19. L’esempio della classe lavoratrice che non si accontenta di briciole e che incrocia le braccia per rivendicare diritti, dignità, salario, ma anche la transizione a un altro sistema, avrà eco internazionale. Il messaggio di João Pedro Stedile ci ricorda il peso che può avere una goccia. Se avremo la capacità di metterci insieme potremo finalmente diventare tempesta.
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